Arrasate esprime una riflessione critica su se stesso: “È difficile da accettare.”

Il tecnico del Mallorca, Jagoba Arrasate, ha dichiarato che il club dovrà affrontare molte responsabilità in vista dell’estate, a causa di una seconda parte di stagione deludente che ha ridotto le possibilità di qualificazione europea a solo una giornata dalla conclusione.

Infatti, la squadra è riuscita a mantenere posizioni da competizione europea per 22 delle prime 37 giornate. “È difficile fare un’analisi, abbiamo l’obiettivo dei 50 punti. Andy (Kohlberg, presidente del club) ha sottolineato ripetutamente l’importanza di puntare al top-10, ma non ci soddisfa.

Se finiremo lì, potremmo considerarla una buona stagione, ma in questo momento non ci sentiamo così. Dobbiamo fare in modo che il bilancio finale sia positivo nonostante le nostre sensazioni attuali. Ci aspettano molti compiti per l’estate”, ha affermato.

La settimana è stata complessa per i rossoblù. “È difficile accettare la realtà. Il dolore per una sconfitta dura 24 ore; questo è stato più pesante per quello che rappresentava: siamo stati in alto gran parte della stagione e ci fa fatica accettarlo, ma vogliamo chiudere con un sorriso”. Il tecnico è consapevole che la sua squadra potrebbe influenzare le possibilità di accesso all’Europa per altre formazioni e ha espresso il desiderio che “le cose vadano bene per Osasuna (la sua ex squadra), per Íñigo Pérez (allenatore del Rayo), ma soprattutto per il Mallorca”, sottolineando l’importanza di finire “il più in alto possibile”.

Arrasate ha definito il Rayo Vallecano, suo prossimo avversario, come “una squadra con un’identità ben definita”, riferendosi al suo omologo in panchina e al carattere distintivo di Vallecas, ricordando però che all’andata erano stati superati a Son Moix, e ha affermato che a Madrid cercheranno di fare lo stesso. Riguardo alla formazione iniziale, non ha voluto rivelare nulla, ma ha specificato che sarà “un undici competitivo, con i giocatori in forma per la situazione di domani” e che potrebbe schierare atleti poco utilizzati, come ‘Pichu’ Cuéllar, il quale ha già giocato l’ultima partita della stagione scorsa con Javier Aguirre in panchina.

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