Jesús Navas sta tentando di adattarsi a una vita al di fuori del calcio, ma non riesce a smettere di pensare al suo amato Sevilla. L’ex capitano e leggenda del club andaluso ha condiviso le sue riflessioni domenica sera nel programma “Gol a Gol” su Canal Sur Televisión, esprimendo le sue idee su come dovrebbe svilupparsi il nuovo progetto della società del Sánchez Pizjuán.
“È fondamentale restare uniti, l’ultimo anno è stato molto difficile. Si avvicina una nuova stagione e bisogna partire con il piede giusto fin dalla preparazione. È essenziale che ci sia unità e collaborazione, questo è ciò che conta di più. Dobbiamo trasmettere serenità a tutti e ritrovare l’ordine che ci ha contraddistinto.
I tifosi saranno sempre al nostro fianco, ed è questa la cosa più bella,” ha sottolineato l’ex giocatore della nazionale.
Navas ha anche condiviso alcune esperienze degli ultimi mesi del suo percorso, quando il dolore alla anche lo limitava nel competere e allenarsi come avrebbe voluto. “Mi consigliavano di non allenarmi dal lunedì al venerdì e di giocare solo la partita, ma io resistevo. È questa determinazione che mi ha permesso di raggiungere i miei obiettivi. Chi mi conosce sa che mi impegno al massimo in ogni sessione di allenamento. Indossare di nuovo la maglia per me è un momento speciale. Ho dato tutto per il mio Sevilla.”
Inoltre, ha voluto esprimere la sua gratitudine per le ovazioni ricevute in vari stadi, in particolare durante il tributo a Joaquín Sánchez al Benito Villamarín. “Mio padre e la mia famiglia me lo dicono spesso: ricevere un applauso nel campo del Betis è una cosa straordinaria. È l’affetto della gente per aver cercato di essere una buona persona. È questo il modo di vivere,” ha concluso.