Roberto Olabe ha chiuso un capitolo importante nella sua vita legato alla Real Sociedad. L’ex direttore sportivo ha salutato il club basco, presente al suo fianco dal momento del suo arrivo, evidenziando come, nonostante le difficoltà, sia riuscito a portare la squadra verso traguardi migliori.
Durante la sua commiato, ha ricevuto un significativo riconoscimento: un distintivo d’oro con brillanti da parte del presidente Jokin Aperribay, il massimo onore istituzionale offerto dalla società.
Visibilmente emozionato, Olabe ha iniziato il suo discorso esprimendo gratitudine nei confronti di Aperribay, per il supporto costante ricevuto.
Ha condiviso le sue emozioni, confessando che quest’esperienza è stata particolarmente significativa e intensa, descrivendola come un processo emozionale senza precedenti, che ha sentito come protratto. Si è poi rivolto direttamente al presidente, ricordando una conversazione avuta il 2 giugno dell’anno scorso, dove espresse il suo stato d’animo, rivelando di sentirsi in qualche modo in debito nei suoi confronti. Ha auspicato che, in futuro, ci possano essere sviluppi positivi.
In aggiunta, ha ringraziato per il premio e per avere l’opportunità di riceverlo di fronte al pubblico, sottolineando l’importanza della Real Sociedad per lui, definendola una sorta di seconda famiglia. Ha concluso il suo intervento esprimendo gratitudine a chi gli ha offerto occasioni all’interno del club, riconoscendo il ruolo fondamentale che la società ha avuto nel suo percorso di crescita personale e professionale.
Olabe ha riflettuto sui suoi primi passi nella Real Sociedad, esprimendo che, in quel periodo, ha compreso la necessità di lasciare il club. “Le persone hanno un tempo limitato nei progetti. Questi otto mesi sono stati fondamentali per apprendere meglio la situazione. Sono arrivato come un elefante in un negozio di porcellane,” ha dichiarato. Ha inoltre commentato il suo ritorno alla Real nel 2018: “Quella chiamata mi ha colto di sorpresa. Ho pensato: ‘Jokin, ti metteranno nei guai’. È noto che Roberto Olabe ha sempre avuto un piede nel settore giovanile a Gipuzkoa. Nel 2005 me ne sono andato in modo tutt’altro che ottimale. Sento di non essere all’altezza delle aspettative riposte in me.”
Parlando della sua esperienza quotidiana a Zubieta, Olabe ha ringraziato le persone che lo hanno sostenuto. “Apprezzo chi ha mantenuto vivi i valori di un territorio e di una storia, adattandoli al contesto moderno. In questo periodo ci sono stati forniti mezzi e risorse. Ho fatto proposte e richieste, ma raramente mi è stato detto di no. Abbiamo coltivato talento e costruito un progetto solido. Zubieta diventerà uno dei migliori centri per lo sviluppo dei talenti in Europa,” ha affermato l’ex direttore sportivo della Real Sociedad.
Successivamente, Jokin Aperribay ha preso la parola per esprimere gratitudine per il contributo di Olabe al club. “Se guardiamo al 2018, in questi sette anni sono accadute cose straordinarie nella Real Sociedad, dallo sviluppo del settore femminile, passando dal Sanse fino alla prima squadra, ora di nuovo in Europa e vincente. Abbiamo realizzato progetti fantastici, iniziando a modernizzare le nostre strutture. Ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto per la Real Sociedad. La porta del club sarà sempre aperta per te,” ha aggiunto, prima di consegnargli la distintiva insignia d’oro e brillanti.
“Ricevere questo riconoscimento (la medaglia) mi fa sentire un po’ a disagio. Da quando ho sostenuto l’esame di maturità non provavo una sensazione simile”, ha dichiarato Olabe dopo la cerimonia di consegna. “È un premio dedicato a un singolo all’interno di uno sport di squadra, in un club che conta più di 200 membri. Ha un significato enorme e voglio condividerlo con tutto il personale tecnico e gli assistenti. Mi scuso se non sono sempre stato all’altezza delle aspettative del club”, ha aggiunto successivamente.
Olabe ha anche inviato un messaggio particolare a Sergio Francisco ed Erik Bretos, responsabili della parte sportiva del club. “Sergio, Erik; parlatevi chiaramente. Discutete e confrontatevi”, ha esortato. Ha chiuso il suo intervento esprimendo che questi anni sono stati “straordinari”. “Prendetevi cura di voi. Vi voglio bene. Forza Real”, ha concluso.