Ho assistito a Messi nel spogliatoio mentre si arrabbiava con se stesso per aver sbagliato un rigore

Marc Bartra ha condiviso un’ampia riflessione sulla sua carriera e sul periodo felice che sta vivendo attualmente con il Real Betis durante una lunga intervista con Risto Mejide nel suo programma ‘Viajando con Chester’. L’ex giocatore del Barcellona afferma che “il Betis ha alleviato tutte le mie sofferenze” e ricorda il suo esordio con il club catalano e le esperienze vissute al fianco di fuoriclasse come Messi, raccontando un aneddoto in cui lo ha visto reagire in modo forte dopo aver sbagliato un rigore.

Bartra ha dichiarato: “Sto vivendo un momento top. Ho affrontato diverse sfide in questi ultimi anni, vissuto periodi difficili, di frustrazione, tristezza e paura a causa di un infortunio che mi ha costretto a rimanere un anno senza giocare, oltre alla separazione.” Ha aggiunto che il Betis ha avuto un impatto significativo sulla sua vita e che “questo club mi ha liberato da tutti i miei problemi.

Mi sento profondamente in sintonia con ciò che rappresenta. Le persone che lavorano qui sono umili, affettuose e sempre pronte ad aiutare. Da quando sono arrivato, ho subito avvertito una connessione forte con questi valori.”

Bartra ha sottolineato l’importanza della salute mentale per i calciatori, affermando che non era un tema discusso all’inizio della sua carriera. Ha dichiarato che la salute mentale è fondamentale, affermando: “Prima di tutto voglio stare bene, tutto il resto arriverà”. Questa mentalità è evidente anche in calciatori di grande talento come Leo Messi. Racconta che, prima di una partita, si trovava spesso vicino a lui, e ha osservato come Messi, nonostante avesse dei momenti difficili durante il gioco, riuscisse sempre a rialzarsi. Lo descrive mentre si lamentava nel spogliatoio, chiedendosi che cosa avesse fatto di sbagliato, ma tornando in campo nella seconda metà della partita e dando il massimo. Questo atteggiamento, oltre alle sue abilità tecniche, è ciò che lo ha reso il migliore. Bartra mette in evidenza l’importanza di sapere affrontare le sfide e di trovare soluzioni ai problemi, senza farsi travolgere dalla vittimismo, ma prendendo la situazione con responsabilità. Per farlo, è necessario possedere una certa forza interiore. Riferisce anche che suo padre non esprime mai direttamente il suo orgoglio, ma prova ammirazione nel vedere suo figlio giocare davanti a così tante persone. Si rende conto di quanto pesi l’attenzione del pubblico, sentendo il brusio quando commette un errore.

Bartra ha condiviso i ricordi dei suoi esordi al FC Barcelona, rivelando: “Rido perché mi viene in mente uno dei miei primi incontri. Mentre uscivo dagli spogliatoi, Xavi Hernández mi ha detto: ‘Stai tranquillo, se mi vedi solo, passami il pallone, ma se hai un difensore alle spalle, passamelo comunque'”. Ha sottolineato che il passaggio da La Masía alla squadra principale è stato più piacevole rispetto ad altri club. “Quando ho esordito al Calderón ero molto nervoso. Chi ha giocato in quel stadio sa quanto possono tremare le gambe, ma per essere sincero, tutto è cambiato nel momento in cui ho messo piede sul campo, non sentivo più nulla. Ero concentrato su me stesso, stavo per fare ciò che facevo da quando avevo dieci anni e, cosa migliore, lo facevo insieme ai migliori giocatori del mondo. Con Iniesta, Xavi, Messi, Puyol, Busquets… sentivo che quell’opportunità era per me, non avrei voluto nulla di diverso”, ha reminisciuto Bartra.

Il difensore ha anche spiegato come si sia concretizzata la sua trasferimento al Borussia Dortmund: “Ero in un periodo molto positivo con Tata Martino, con il quale ho giocato tantissime partite, e sono stato anche convocato in nazionale. Ma quando Luis Enrique è arrivato, Piqué e Mascherano non saltavano nemmeno un allenamento. C’era una concorrenza enorme, avevo una clausola legata al numero di partite disputate che mi abbassò a 8 milioni. Se giocavo più di 25 partite, il mio valore sarebbe salito a 50 milioni, ma in caso contrario, scendeva. Alla fine non ho raggiunto quel numero e bisogna prendere delle decisioni”, ha concluso.

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