Luis Enrique Martínez si è guadagnato un posto sotto i riflettori dopo che il suo Paris Saint-Germain ha trionfato sull’Inter di Milano nella finale della Champions League, conquistando il trofeo per la prima volta. La vittoria è stata straordinaria, rappresentando una delle più ampie margini di vittoria nella storia delle finali europee.
Questo trionfo ha confermato la stima già esistente nei suoi confronti da parte del club dell’Atlético di Madrid. Non è un mistero che da tempo il CEO dell’Atlético, Miguel Ángel Gil Marín, ha pensato a lui come possibile allenatore della squadra.
“In effetti (era un’opzione concreta), ma avevo già dato la mia parola a un altro club. L’Atlético è stato molto fortunato perché non sarei rimasto nemmeno la metà del tempo di Simeone; non ho quella stessa energia”, ha dichiarato lo spagnolo qualche mese fa. “I tifosi dell’Atlético sono stati fortunate. Hanno trovato l’allenatore migliore possibile, come dimostra il suo percorso e i trofei vinti in undici stagioni”, ha aggiunto. La connessione tra l’allenatore asturiano e il club madrileno, sebbene non si sia concretizzata, è un tema di lunga data nel calcio spagnolo, alimentando le speranze della dirigenza dell’Atlético e rimanendo una possibilità che Luis Enrique non ha mai escluso del tutto. Allo stadio Metropolitano, si considera ancora Luis Enrique come una potenziale scelta per il futuro, nel momento in cui Diego Pablo Simeone deciderà di concludere la sua magnifica avventura nel club. I dirigenti comprendono che il suo stile di gioco intenso, evidenziato nelle squadre precedenti, si adatterebbe perfettamente all’Atlético. Attualmente, le decisioni negli uffici del club si concentrano su due opzioni per il periodo successivo all’era di Simeone, che tutti sperano arrivi il più tardi possibile. Comunque sia, è un scenario che necessita di preparazione.
Sebbene le decisioni saranno prese in futuro, probabilmente tra qualche anno, i dirigenti dell’Atlético si stanno muovendo su due fronti. Da un lato, c’è la volontà di tornare a puntare su allenatori di casa. Sono monitorate con interesse le carriere di figure come Fernando Torres, che sta ottenendo ottimi risultati nel settore giovanile dell’Atlético, e di Filipe Luis, attualmente in grande forma con il Flamengo. Sono prese in considerazione anche le candidature di Gabi Fernández e Thiago Motta. Dall’altro lato, rimane presente l’opzione di Luis Enrique, il cui nome non è mai scomparso nel corso degli anni. In situazioni di difficoltà, anche quando si è parlato di una possibile conclusione del ciclo di Simeone, il nome dell’asturiano è sempre riemerso, insieme a quelli di altri allenatori come Ernesto Valverde, Unai Emery e Marcelino García Toral, con Luis Enrique spesso menzionato come il principale candidato.
UN PALMARÉS RICCO Le capacità di Luis Enrique come allenatore sono indiscutibili, e il suo palmarès è molto eloquente. La sua parentesi più trionfale è stata con il Barcellona, dove ha ottenuto un triplete storico nella stagione 2014-2015, vincendo Liga, Coppa del Rei e UEFA Champions League. In totale, alla guida del Barcellona, ha conquistato nove trofei. Inoltre, ha allenato la nazionale spagnola dal 2018 al 2022, portando la squadra alle semifinali dell’Europeo 2020 e alla fase finale della UEFA Nations League in due occasioni. Con il PSG ha accumulato ulteriori trofei, tra cui due Supercoppe di Francia, due Ligue1, due Coppe di Francia e la Champions. Il ‘Cholo’ Simeone ha un contratto con l’Atlético fino al 2027, il che, a prima vista, sembrerebbe escludere un cambiamento immediato.
Un possibile scenario per l’arrivo di Luis Enrique all’Atlético potrebbe verificarsi dopo quella data, in concomitanza con la scadenza del contratto di Simeone.