Jon Uriarte ha affrontato ogni interrogativo durante la sua lunga apparizione di quasi due ore. In alcune risposte si è limitato a dichiarazioni generali, mentre in altre ha approfondito. Un caso emblematico è stato quando è stato interpellato riguardo ai commenti di Enric Masip, dopo la partita Athletic-Barça che ha concluso la Liga a San Mamés.
L consigliere di Laporta ha espresso la sua delusione nei confronti dei tifosi del Bilbao, criticando il presidente atletico per non aver congratulato i catalani per il loro trionfo.
Uriarte ha esordito dicendo: “Questa domanda mi preoccupa, considerando tutto ciò che di solito comporta discutere di Real Madrid e Barça”.
Ha voluto sottolineare come dall’Athletic ci sia un rispetto profondo per il Barça come istituzione, e ancor di più per i suoi supporters. Riguardo all’accoglienza riservata alla squadra blaugrana, che ha ricevuto un forte fischio al momento del passaggio del titolo, ha affermato che la gente ha la libertà di manifestare il proprio pensiero, purché entro certi limiti.
Il presidente dell’Athletic ha espresso il suo punto di vista sul commento di Masip: “Lui parlava di ostilità, ma credo sia piuttosto un senso di esasperazione verso alcune notizie che ci giungono. Si vedono situazioni bizzarre, ma poi non si concretizzano in nulla di tangibile. La gente chiede trasparenza. Abbiamo appreso di pagamenti a Negreira che sono stati confermati, ma i tifosi non sono informati su come stia evolvendo la questione e se ci saranno ripercussioni. Ci sono difficoltà nell’iscrivere giocatori, le famose palanche. Nella finestra invernale, né la Federazione né la Liga hanno autorizzato alcune iscrizioni, mentre un ente politico ha dato il consenso. Si tratta di situazioni inusuali cui né noi né i tifosi siamo abituati”.
Uriarte ha anche menzionato il trasferimento di Iñigo Martínez e i “vari rumor” che circolavano un anno fa su Nico Williams, notando che nessuno ha smentito queste voci.
Il dirigente dell’Athletic ha raccontato i dettagli di quanto accaduto nel palco di San Mamés prima dell’incontro. “Masip si lamentava del fatto che, quando il presidente del Barcellona è arrivato, non mi sono avvicinato a salutarlo, e questo è vero, dato che non è una prassi abituale. Laporta è giunto con un anticipo di circa trenta minuti e solitamente il presidente di casa ha una serie di impegni da svolgere, tra cui interviste, foto e questioni con gli sponsor. È di norma che sia il presidente ospite a recarsi dal locale per un saluto, soprattutto quando arriva con così poco preavviso”.
Secondo Uriarte, la questione potrebbe essere vista da un altro punto di vista, dato che nemmeno Laporta si è avvicinato a salutarlo: “Non mi sono sentito offeso”. Il presidente dell’Athletic ha specificato di aver stretto la mano a Laporta al termine della partita per congratularsi, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Ha fatto lo stesso con il vicepresidente del Barcellona: “L’ho ringraziato in modo educato, e lui sì che mi ha risposto con un grazie”. “Nessuna congratulazione è arrivata da parte loro per la nostra qualificazione alla Champions, né prima, né durante, né dopo il match”.
Uriarte ha risposto alle osservazioni di Masip riguardo all’eventuale assenza di un saluto al Barça da parte del presidente dell’Athletic. Ha sottolineato che questa affermazione dimostra una mancanza di comprensione del funzionamento delle dinamiche sportive. Secondo lui, un saluto non può essere improvvisato, ma deve essere organizzato dal team di protocollo con il consenso di tutti i membri dell’Athletic. Hanno discusso la questione con il Barça e la Liga, con un preavviso di cinque o sei giorni, e entrambe le parti erano a conoscenza e hanno accettato la proposta. Ha aggiunto che l’idea che l’eventuale decisione del presidente avrebbe impedito il gesto è difficile da commentare. Infine, ha concordato pienamente con il pensiero espresso da Masip, che ogni persona esprime la propria essenza attraverso le proprie azioni.