Cholo, riferendosi a Giuliano, ha affermato: “Sentirai che mi criticheranno pesantemente.”

Una delle notizie più significative della stagione per l’Atlético de Madrid è stata l’emergere di Giuliano Simeone. In pochi avrebbero scommesso che il giovane talento della cantera rimanesse in rosa. Tuttavia, una volta confermata la sua permanenza, in ancor meno prevedevano che, al suo esordio con la squadra, non si limitasse a ricoprire un ruolo secondario.

Ma si sono sbagliati. Giuliano ha concluso la stagione diventando uno dei punti di riferimento del gruppo, grazie alle sue prestazioni, al suo atteggiamento e al suo gioco. Questa situazione ha sorpreso persino Diego Pablo Simeone, che ha riconosciuto il merito del figlio minore durante il campionato.

Secondo lui, ciò che Giuliano ha raggiunto è notevole, in quanto ha non solo mostrato talento e carattere, ma ha anche affrontato la pressione derivante dall’essere ‘figlio di’, che il padre gli aveva evidenziato prima che decidesse di restare nell’Atlético. Il tecnico ha spiegato in una recente intervista a ‘La Nación’: “Non è semplice essere così giovani e trovarsi di fronte a situazioni simili come lui sta vivendo, però lui sta riuscendo a gestirle… dal rapporto con i compagni, a come affrontare i momenti di difficoltà. Gli ho sempre detto: ‘Sentirai critiche, ed è normale, ma non stanno attaccando tuo padre, ma l’allenatore’. È una cosa normale”, ha iniziato a raccontare l’allenatore colchonero. Inoltre, Simeone ha sottolineato che questa scelta non ha alterato i dinamismi familiari, mantenendo una netta distinzione tra le sfere professionale e personale. “Non abbiamo dovuto modificare nessuna norma familiare, anzi, entrambi abbiamo compreso il nostro ruolo. E posso garantirti che quando lui entra in campo è Giuliano, non Giuliano Simeone, e vale sia per il bene che per il male. E quando entra in casa, è mio figlio. Comportiamoci di conseguenza in entrambi i contesti. Certo, per lui è stato più complicato”, ha concluso.

IL CAMPO HA PARLATO

In ogni caso, Diego Pablo Simeone è consapevole della realtà. Sottolinea che il successo che si è avuto è frutto di quanto si è concretizzato sul terreno di gioco, un aspetto che ha ridotto notevolmente le critiche e il chiacchiericcio. “Il rendimento di Giuliano è stato eccellente, ma è avvenuto perché ha dimostrato abilità nel gioco. Non c’è molto altro da aggiungere. Giocando bene, mettendo passione, mostrando energia, diventando protagonista, senza timori e conquistando il suo posto grazie alle sue capacità, ha smentito qualsiasi dubbio,” ha affermato in un’intervista a ‘La Nación’. I dati confermano le sue parole: 2.850 minuti di gioco in 47 match, di cui 38 come titolare, in cui ha segnato cinque reti e offerto otto assistenze, risultando uno dei giocatori più in evidenza della stagione. “Non dimentico le voci su ‘è il figlio di Simeone…’. Non mi ha mai toccato. Con il club abbiamo deciso di tenere Giuliano. Ho detto: ‘Abbiamo un giocatore che ha superato un infortunio serio con grande forza, ha sfidato noi in campo con una determinazione incredibile e si è fatto notare nei Giochi Olimpici a pochi giorni dalla chiusura del girone, conquistandosi il posto da titolare. Il giocatore appartiene al club e possiede qualità come velocità, aggressività, intensità e intelligenza per comprendere il suo ruolo…! Tenetelo! Se non va, a dicembre lo diamo in prestito, nessun problema,” ha riflettuto l’allenatore dell’Atlético. Simeone ha anche rivelato il colloquio avuto con Giuliano riguardo al suo inserimento nella prima squadra e al suo iniziale ruolo, pensato come un’alternativa strategica. “Come uno dei nostri.”

Abbiamo deciso di parlarci e lui ha espresso chiaramente: “Abbiamo bisogno di te come jolly, per portare energia e la forza che dimostri negli allenamenti. Solo così potrai conquistare il tuo posto”. Da quel momento, ha superato tutte le attese. Ha impiegato un po’ a trovare la sua forma, iniziando a giocare sulla fascia sinistra dove non ha brillato, tanto che lo abbiamo sostituito nel primo tempo. Poi, spostato a destra, ha segnato il suo primo gol contro Las Palmas, da lì ha iniziato a migliorare e i suoi compagni di squadra lo hanno supportato. Si è integrato bene nel nuovo gruppo, circondato da argenti che potevano aiutarlo o meno a seconda del suo atteggiamento. Sono convinto che sia molto apprezzato dai compagni di squadra e sia ben voluto nello spogliatoio. La cosa più importante, e su questo non si può mentire, è che ha dimostrato di saper giocare a calcio”, ha concluso.

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