Il centrocampista Rodrigo de Paul, che ha conquistato il titolo di campione del mondo e dell’America con l’Argentina, lascia l’Atlético de Madrid dopo aver vissuto una stagione da protagonista, superando le incertezze degli anni precedenti. In questo periodo, ha replicato l’importanza che ha avuto con la sua nazionale e ha trovato una nuova rilevanza nel progetto di Diego Simeone.
La sua carriera nei quattro anni trascorsi nella squadra madrilena ha avuto molteplici alti e bassi, culminando con un trasferimento dal Udinese nel 2021 per una cifra di 35 milioni. La sua avventura con l’Atlético termina senza aver raggiunto né il suo potenziale massimo né le aspettative del club, nonostante la stagione finale sia stata positiva in alcune fasi.
La possibilità di unirsi all’Inter di Miami, dove giocherà al fianco del suo amico e compagno di nazionale Lionel Messi, insieme alla scadenza del suo contratto tra un anno senza segnali di rinnovo, ha accelerato il suo addio. Anche se Diego Simeone, il suo allenatore, auspicava di includerlo nel suo nuovo progetto carico di ambizione – supportato dai recenti acquisti per la nuova stagione – non si è potuto evitare questo epilogo, considerato insperato solo fino a qualche settimana fa, poiché de Paul lascia la elite europea per trasferirsi in una lega attualmente ritenuta minore.
In una dichiarazione rilasciata il 24 maggio, il tecnico argentino aveva sottolineato la sua volontà di vederlo rimanere almeno fino al 2026, affermando: “Sicuramente lo avremo in quel periodo, e poi il club deciderà cosa sarà meglio per entrambe le parti. A livello personale, è un giocatore fondamentale per noi.” Aveva messo in evidenza il ruolo chiave di de Paul a centrocampo, per la sua autorità e personalità, oltre alla sua influenza positiva all’interno dello spogliatoio.
Senza ombra di dubbio, è un giocatore fondamentale, il migliore dall’inizio della sua avventura con noi quest’anno”, affermò Simeone, senza prevedere che l’estate avrebbe portato alla partenza del centrocampista più influente della scorsa stagione nella squadra. Nonostante un calo di rendimento nel Mondiale per club, dove la squadra ha chiaramente risentito della sua assenza, durante vari momenti della stagione ha rappresentato l’ispirazione nel reparto centrale, partecipando a 53 partite, di cui 41 da titolare, con tre reti e nove assistenze. Il suo contributo al team, alla transizione e al passaggio finale, supera di gran lunga le sole statistiche, poiché in passato si erano registrati numeri analoghi. Il suo totale di presenze è senza precedenti nell’Atlético. Mai prima d’ora è stato così determinante e influente nel gruppo rojiblanco. Né nel 2021-22, quando arrivò per 35 milioni di euro dall’Udinese con 48 partite giocate, di cui 31 dal primo minuto; né nel 2022-23, con 38 presenze e 27 da titolare; né nel 2023-24, con 48 e 38 nell’undici iniziale, momento in cui si è avviato un miglioramento che ha portato a una buona ultima stagione. Nel dicembre scorso, quando era già un elemento chiave per l’Atlético, Simeone parlò del suo progresso: “Ha tutto. Non si limita a un’unica situazione in queste ultime partite e si batte in ogni contesto, che sia in Coppa del Re, in Champions o in Liga, come ci si aspetta da lui e come desidera la gente dell’Atlético. Sa esattamente ciò che il pubblico si attende e spero che possa dimostrarlo, perché ha tutte le carte in regola”. Sette mesi dopo, De Paul conclude la sua avventura quadriennale nell’Atlético. In realtà, non è riuscito a imporsi veramente nella squadra.
Le sue performance altalenanti hanno segnato i quattro anni trascorsi nel club, durante i quali ha partecipato a 187 partite delle 191 disponibili, scendendo in campo da titolare per 137 volte, realizzando 14 reti e fornendo 26 assist. Tuttavia, l’ultima stagione non ha raggiunto le aspettative né il suo livello abituale.