Lemar e Lino non si allenano più con l’Atletico, in attesa di completare le loro trattative

L’Atlético de Madrid ha ripreso gli allenamenti dopo un giorno e mezzo di pausa, concluso il primo ritiro a San Rafel. La squadra è tornata al suo centro di preparazione abituale, situato a Cerro del Espino a Majadahonda.

Durante questa ripresa, non erano presenti due calciatori che stanno ultimando le trattative per lasciare il club: Thomas Lemar e Samu Lino.

Entrambi hanno saltato l’ultima sessione di allenamento in segno di precauzione per evitare infortuni che potrebbero ostacolare il loro trasferimento. Anche se rimanevano con la squadra a San Rafael, non sono scesi in campo.

Al momento del ritorno a Majadahonda, i due giocatori non si trovavano neppure a Madrid.

Il brasiliano ha fatto tappa nel suo paese per sottoporsi alle visite mediche con il Flamengo e firmare il contratto, essendo ufficialmente ceduto; mentre Lemar si preparava a eseguire i test medici necessari per confermare che il suo infortunio al tallone d’Achille è ormai risolto.

In casa colchonera si spera che, se tutto procederà senza intoppi e si definiranno i dettagli finali, in particolare per la revisione di Lemar, si potrà annunciare ufficialmente qualche operazione già lunedì. In caso contrario, l’annuncio slitterebbe a martedì. Per quanto riguarda Samu Lino, il fuso orario con il Brasile complica ulteriormente la situazione. Il club sudamericano per il suo trasferimento verserà 22 milioni di euro, a cui si aggiungeranno ulteriori due milioni in variabili.

Se i dati fossero confermati, Lino diventerebbe il calciatore più costoso nella storia del calcio brasiliano. Il giocatore firmerebbe un contratto quinquennale e percepirebbe uno stipendio vicino ai cinque milioni di euro netti.

Nel caso di Lemar, si prevede un prestito per un anno, senza che sembri esserci un’opzione di acquisto per il giocatore francese. L’Atlético coprirebbe il 50% dello stipendio, risparmiando così la restante parte e ottenendo anche un compenso per il prestito stesso.

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