Numerose domande, rare certezze

Fra meno di due settimane darà il via a una nuova stagione e la Real Sociedad si trova, come prevedibile, in un mare di dubbi, con poche certezze a cui aggrapparsi. Questa situazione può estendersi a tutti gli altri club, quindi non è il caso di allarmarsi.

Come si dice, i risultati si giudicano alla fine e c’è ancora molto da percorrere prima di quel punto. Tuttavia, è indubbio che per la squadra txuri urdin sia passato del tempo da quando ci affacciavamo a un inizio di campionato con così tante incertezze, dopo anni in cui la fiducia e la stabilità erano il marchio di fabbrica di questa formazione.

La conclusione della stagione precedente ha generato incertezze sul futuro di una squadra che una volta era considerata solida e sicura di sé. La nuova dirigenza ha bisogno di tempo per mettere in pratica le proprie idee e far crescere adeguatamente la squadra; di solito, la preparazione estiva non risolve questi interrogativi, anzi, tende spesso a suscitarne di nuovi. Non c’è nulla di particolarmente sorprendente in questo, ma le carenze emerse potrebbero diventare preoccupanti se non affrontate. In primo luogo, la cronica difficoltà a segnare, che ha caratterizzato tutto il campionato scorso, è rimasta irrisolta, nonostante la scarsa produzione offensiva. A meno di clamorose sorprese prima della chiusura del mercato, Oskarsson è al centro dell’attenzione: è l’uomo designato per risolvere il problema. Infine, rimane apertissima la questione di chi prenderà il posto di Zubimendi al timone della squadra, un altro dilemma che attende ancora una risposta definitiva.

Se i responsabili dell’area sportiva riescono a risolvere adeguatamente queste due questioni, la squadra potrebbe ritrovare la strada verso importanti traguardi.

Gonçalo Guedes e le conseguenze

Chi ha mai studiato fisica avrà familiarità con la “terza legge di Newton”, che afferma che “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Questo principio potrebbe essere alla base della decisione della direzione sportiva della Real di ingaggiare Gonçalo Guedes. In sostanza, si spera che l’arrivo del portoghese possa stimolare reazioni in alcuni giocatori che potrebbero sentirsi influenzati dalla sua presenza. Partendo dal presupposto che Kubo sia un giocatore imprescindibile, è probabile che calciatori come Barrenetxea o Becker ne siano colpiti particolarmente. Infatti, i periodi migliori per la squadra negli ultimi due anni sono coincisi con le prestazioni eccellenti di Kubo e Barrene sugli esterni; tuttavia, le frequenti infortuni dell’attaccante donostiarra hanno sollevato qualche perplessità. D’altro canto, il contributo di Becker è stato più simbolico che concreto, rendendo la sua posizione più precaria. Un avviso, quindi, ai naviganti.

Un portoghese di valore

L’effettiva prestazione di Gonçalo Guedes nella Real Sociedad è un’incognita che solo il tempo potrà svelare, ma le prime impressioni sono incoraggianti. Nella storia del club, diversi connazionali di Guedes hanno indossato la maglia, con esiti variabili. Da nomi illustri come Sa Pinto, Océano e Carlos Xavier, fino a delusioni come Fabio Felicio e Bruma. Guedes sembra destinato a unirsi al primo gruppo.

Esperimenti, con moderazione.

Sembra che la Real Sociedad abbia cambiato approccio nel mercato dei trasferimenti. Le prime due acquisizioni, Caleta-Car e Guedes, sono entrambe vicine ai trent’anni, indicando così una preferenza per giocatori esperti piuttosto che per giovani promettenti. Questa scelta evidenzia una strategia che privilegia la sicurezza, forse influenzata dalle esperienze negative precedenti che hanno segnato la gestione del club.

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