Le autorità argentine hanno arrestato giovedì a Paraná, nella provincia di Entre Ríos, il presunto fondatore di ‘AI Angulo TV’, accusato di trasmettere illegalmente partite di calcio nazionali e internazionali, oltre ad altri eventi sportivi di rilievo come la Formula 1, tramite un sito web, un’applicazione per Android e anche YouTube, secondo quanto riportato da LaLiga in un comunicato.
L’arresto è avvenuto dopo un intervento nel domicilio del sospettato, dove la polizia ha confiscato computer, telefoni e altri dispositivi presuntamente utilizzati per gestire la rete di trasmissioni non autorizzate. L’operazione è stata disposta dal Giudice di Garanzia N. 4 di San Isidro, il giudice Esteban Eduardo Rossignoli, nell’ambito di un’indagine condotta dall’Unità Fiscale Specializzata nella lotta ai Ciberdelitti (UFEIC) di San Isidro.
L’inchiesta, promossa dalla Alleanza contro la Pirateria Audiovisiva (ALIANZA) con l’appoggio di LALIGA spagnola, ha permesso di ricostruire il modus operandi del servizio illegale: circa 14 domini espejo replicavano contenuti sportivi “rubati” a diversi fornitori e, di recente, era stata lanciata un’APK per Android che ha ampliato ulteriormente la diffusione delle trasmissioni in tutto il paese. Insieme all’applicazione MAGIS TV, recentemente chiusa dalle autorità argentine, ‘Al Angulo TV’ era considerata uno dei principali canali di distribuzione di contenuti pirata attualmente in circolazione. Il sospettato, noto sui social con il soprannome “Shishi”, aveva creato profili su più piattaforme e trasmetteva su YouTube e X, vantandosi di aver superato i 100.000 seguaci e affermando che “nessuno poteva fermarlo”.
Secondo un’indagine digitale condotta dalla Procura, “Shishi” è stato riconosciuto come il “fondatore e unico proprietario” di un sito web e di un’applicazione chiamata “alangulotv”, attraverso cui gestiva un’operazione clandestina e la monetizzazione dei servizi. Il dossier afferma che sia il sito che l’app erano progettati per generare introiti pubblicitari illegali, mettendo in pericolo gli utenti con malware, furto di dati personali e diverse frodi. Le somme guadagnate venivano gestite tramite portafogli digitali e criptovalute, confiscati durante l’operazione. L’arresto è stato effettuato dalla Divisione Operativa Federale della Polizia Federale Argentina a Paraná, insieme alla DDI di San Isidro della Polizia della Provincia di Buenos Aires, che hanno collaborato seguendo le direttive della Procura. Contestualmente, ALIANZA e LALIGA hanno inserito il caso in una strategia regionale contro la pirateria, che prevede il blocco dinamico per DNS e IP di siti illegali, un’ordinanza che impone la rimozione dalle piattaforme di Google delle APKs MagisTV e FlujoTV, e la creazione della prima “War Room” antipirateria in Argentina, coordinata da LALIGA, insieme a collaborazioni con piattaforme di e-commerce come Mercado Libre. Entrambe le organizzazioni hanno riaffermato il loro impegno nella tutela della proprietà intellettuale e hanno avvertito che l’uso di piattaforme pirata rappresenta un crimine, comportando rischi per gli utenti poiché facilita il furto di dati, l’infezione dei dispositivi e l’esposizione a frodi, mettendo a repentaglio la sostenibilità dell’ecosistema sportivo e audiovisivo.