Le quattro strategie fondamentali dell’approccio di Simeone al gioco in contropiede

Diego Simeone si trova sotto pressione con solo un punto guadagnato in due partite, distante cinque punti dalla squadra capolista. Il tecnico deve lavorare velocemente per formare un undici titolare, migliorare il centrocampo, sistemare il lato sinistro, ottimizzare le transizioni offensive e perfezionare il passaggio finale, tutto questo mentre i risultati non arrivano.

“Dobbiamo avere pazienza. Sono solo due le partite giocate e con molti nuovi elementi nella squadra. Continueremo a dare il massimo”, ha dichiarato il difensore Robin Le Normand, uno degli otto giocatori scesi in campo da titolari nei due match finora disputati.

Tra questi figurano anche il portiere Jan Oblak, il difensore David Hancko, il quale ha avuto un buon impatto con le sue prestazioni, i terzini Marcos Llorente e Matteo Ruggeri, i centrocampisti Thiago Almada e Johnny Cardoso, l’ala Giuliano Simeone e l’attaccante Julián Álvarez. Nella sfida con l’Espanyol della settimana scorsa, che ha visto una rimonta avversaria, e il match di sabato contro l’Elche, terminato 1-1, sono state apportate solo due modifiche alla formazione, entrambe per motivi fisici: Pablo Barrios è partito dalla panchina nella prima partita per gestire i tempi di gioco (con Conor Gallagher titolare nel primo tempo), mentre Álex Baena ha lasciato il campo per infortunio, con Alexander Sorloth che ha preso il suo posto in attacco. Inoltre, il numero totale di giocatori utilizzati da Simeone sale a 18, poiché Koke Resurrección, Nahuel Molina, Antoine Griezmann, Giacomo Raspadori e Javi Galán hanno avuto il loro spazio in campo, pur non partendo tra i titolari.

Fino adesso, Marc Pubill, Clement Lenglet e Carlos Martín non sono scesi in campo, insieme al portiere Juan Musso e a José María Giménez, infortunato e assente per tutta la preparazione estiva e le prime due partite. “Siamo consapevoli di essere sulla strada giusta, stiamo creando molte occasioni, ma non abbiamo ancora raccolto punti. Dobbiamo continuare a lavorare e migliorare. È evidente che abbiamo molti giocatori nuovi, ma si può notare che stiamo producendo un buon gioco. Ci manca solo l’ultimo passaggio e il gol decisivo… Nulla di insolito, è parte del calcio. Tuttavia, all’inizio di questa stagione, è importante riconoscere anche le cose positive che stiamo facendo”, ha affermato Le Normand. Secondo le statistiche di LaLiga, la sua squadra ha tentato 28 tiri in due gare, segnando solo due reti, mentre ha subito quindici tiri e tre gol. “Quando riusciremo ad essere più incisivi, porteremo a casa più partite. L’incisività, a tratti, è presente naturalmente, in altri frangenti invece sembra mancare. Se ripensiamo alle occasioni da rete create durante la partita, ce ne sono state diverse fondamentali, con varie opportunità da sfruttare”, ha confidato Diego Simeone dopo il pareggio 1-1 contro l’Elche.

In merito al sostituto di De Paul, oltre alla novità dei sette nuovi acquisti (Ruggeri, Pubill, Hancko, Cardoso, Almada, Baena e Raspadori), l’Atlético ha perso Rodrigo de Paul, ceduto e poi trasferito all’Inter Miami per 15 milioni di euro. È l’unico titolare della scorsa stagione che non fa più parte della squadra, ma il suo contributo al gioco è stato fondamentale nel corso della precedente campagna. Nonostante i suoi alti e bassi, ha rappresentato in maniera esemplare la transizione offensiva e l’ultimo passaggio decisivo.

In merito all’ultima partita della scorsa stagione, durante la terza e decisiva giornata del Mondiale per club (una vittoria di misura per 1-0 contro il Botafogo), il campione del mondo argentino rappresenta il cambiamento più significativo nella formazione titolare. Tuttavia, ci sono altre novità: Javi Galán ha ricoperto il ruolo di terzino sinistro, Clement Lenglet ha giocato come difensore centrale di sinistra, e Gallagher ha occupato la posizione di centrocampista interno su quella fascia, mentre Sorloth è stato il centravanti di riferimento. Tra i calciatori della formazione tipo rimangono il portiere Jan Oblak, il terzino destro Marcos Llorente, il difensore centrale Robin Le Normand, l’esterno Giuliano Simeone, il centrocampista Pablo Barrios e il puntero Julián Álvarez, tutti facenti parte dell’attuale schieramento principale gestito dal tecnico argentino. Questo nuovo assetto deve far fronte alla necessità di compensare le differenze di Rodrigo de Paul, il quale ha ricoperto un ruolo chiave per il team con la sua creatività e leadership nei momenti cruciali per scardinare difese particolarmente chiuse.

Johnny Cardoso, acquistato dal Betis, è un centrocampista più orientato alla fase difensiva, mentre Pablo Barrios prende il posto di De Paul, sebbene il suo stile di gioco sia differente. Barrios, più energico e potente ma con meno esperienza, mostra personalità e buone potenzialità nell’intercettare il gioco, anche se ha bisogno di maggiore continuità, come si è visto nella partita contro l’Elche, dove le sue prestazioni sono state altalenanti. Non è ancora riuscito ad adattarsi perfettamente al ritmo e al gioco di squadra. Un altro possibile sostituto di De Paul è Thiago Almada, un ottimo organizzatore di gioco, preciso nei passaggi e brillante nella prima giornata contro l’Espanyol, ma che ha mostrato imprevedibilità contro l’Elche, rendendo la sua posizione instabile. Attualmente Almada parte da sinistra, contribuendo significativamente nel centrocampo e dimostrando buone qualità nella gestione del pallone, dove la sua visione di gioco e i passaggi possono risultare decisivi, sebbene abbia anche commesso errori inaspettati.

Il terzino sinistro, partner di Julián… Forse si tratta solo di aspettare, come accade anche per la fascia sinistra. Matteo Ruggeri è approdato a questa squadra dell’Atlético con un trasferimento di 17 milioni di euro più 3 in bonus, e rappresenta una soluzione per una posizione in bilico negli ultimi tempi. Qui sono transitati giocatori come Javi Galán, che fa parte della rosa attuale, così come César Azpilicueta, Reinildo Mandava, Samuel Lino e Rodrigo Riquelme, tutti non più presenti nel gruppo. Il ruolo di terzino sinistro è ancora in fase di ristrutturazione, in attesa di capire come si svilupperà la situazione con Ruggeri, l’alternativa rappresentata da Galán, o addirittura la pista di Hancko, che ha ricoperto il ruolo di terzino sinistro con la nazionale slovacca. Hancko porta con sé forza, corsa e un buon tocco, qualità già dimostrate anche come difensore centrale, dove finora ha mantenuto un posto fisso accanto a Robin Le Normand. Pubill e Lenglet non hanno ancora avuto l’opportunità di mettersi in mostra. Con Julián Álvarez certo del posto in attacco, il suo compagno è ancora in fase di definizione. La prima scommessa è stata Alex Baena contro l’Espanyol. La sua infortunio ha dato nuova vita ad Alexander Sorloth, che ha segnato contro l’Elche e dovrebbe partire titolare sabato prossimo contro l’Alavés, in attesa del rientro di Baena, che resta fondamentale nel undici iniziale. Come gestirà Simeone quella posizione nella formazione con tutti i giocatori a disposizione, tra Baena, Almada e Sorloth, è un’altra delle questioni aperte per il tecnico. C’è spazio per due, non per tre, a meno che non ci sia qualche modifica sulla destra, dove finora ha giocato Giuliano Simeone. “Non stiamo dicendo che non attacchiamo, che la squadra è sprofondata, che non è stata protagonista, che non ha pressato alto, che non ha creato gioco… È evidente che abbiamo pareggiato. Non siamo soddisfatti. Dobbiamo vincere. Ma siamo sulla strada giusta”, afferma Simeone.

Durante l’estate, il club ha effettuato cinque acquisti. Attualmente, ne ha confermati sette. L’Alavés si prepara ad affrontare, sabato a Mendizorroza, con tre punti su sei disponibili, due in più rispetto all’Atlético, che è ancora in fase di costruzione e deve ancora trovare la propria identità. La squadra è tornata ad allenarsi domenica mattina, ma mancano gli infortunati Baena e Giménez. “Non so se il termine giusto sia cambiare, ma certamente reinventarsi. Sono qui da 14 anni perché cerco sempre di rinnovarmi. E credo che, oltre a quello che si può definire un monologo che si ripete nei momenti difficili, la realtà è quella che è e non necessita di ulteriori spiegazioni”, ha avvertito Simeone venerdì scorso, alla vigilia dell’inatteso passo falso contro l’Elche.

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