A colpi di scatti fotografici

Il volume intitolato ‘Athletic Club Gabarra’ ha avuto inizio ieri nel famoso stadio di San Mamés, con la partecipazione di Valverde, Muniain, De Marcos e Balenziaga. Il tecnico di Gasteiz e i tre ex calciatori hanno potuto contare sul supporto della quasi totalità della rosa principale, insieme a ex compagni di squadra, dirigenti, autorità locali e numerosi tifosi presenti.

Durante l’evento, si sono potuti rivivere oltre sessanta minuti di storie, esperienze e ricordi legati al cammino del club bilbaino in Coppa, fino a celebrarne la vittoria ad aprile 2024 a La Cartuja, facendo riemergere, finalmente, l’imbarcazione arrugginita.

Quest’opera, che esplora il percorso dell’Athletic nelle competizioni coppe tra una vittoria e l’altra, è strutturata in quattro sezioni (Tierra, Aire, Fuego e Agua) e comprende 286 pagine corredate da più di 200 immagini, alcune delle quali sono state scattate dallo stesso Valverde. Il libro presenta un’introduzione scritta da José Ángel Iribar, tra gli altri. Le fotografie in bianco e nero portano la firma di Valverde e il costo dell’opera è di 60 euro.

Il tecnico e i tre ex leoni hanno sottolineato quanto fosse stato difficile conquistare una finale, dopo tanti tentativi andati a vuoto a Mestalla, Bucarest, Calderón, Camp Nou e in due occasioni quasi in successione a La Cartuja. Il 7 aprile 2024, con il rigore decisivo segnato da Berenguer contro il Mallorca, hanno tirato un sospiro di sollievo. Tuttavia, Balenziaga ha potuto assistere alla partita da lontano, poiché quel giorno era in campo con il Depor.

Valverde ha ammesso che quel giorno a Siviglia “abbiamo finalmente sfatato un mito. Tutti e quattro avevamo conosciuto la delusione di finale con l’Athletic, molte delle quali ci hanno visti opposti al Barça nei loro momenti migliori. La finale contro la Real, con Marcelino in panchina, era vista come un’occasione imperdibile e purtroppo avemmo un’altra sconfitta. Dovevamo liberarci di quell’ombra di pressione, ma in una finale è sempre possibile che accada di tutto”.

Muniain ha condiviso che “l’aspetto emotivo che i calciatori hanno dovuto affrontare per un lungo periodo è stato pesante. Abbiamo ricevuto parecchi colpi, ma ci si rialza sempre. Questa è una peculiarità dell’Athletic; perciò quando si vince, è importante festeggiarlo. E in questo, siamo stati all’altezza (ha scherzato)”.

De Marcos ha ricordato, nei momenti di gioia, i suoi ex compagni: “Noi eravamo il volto pubblico, ma questo è un risultato che affonda le radici in tanti anni passati. Ci portiamo questa gloria che era anche loro”.

De Marcos ha descritto Muniain come “il principale incoraggiatore” nello spogliatoio in vista delle sfide di coppa e ha citato Dani García, un altro ex giocatore, come l’esperto dei possibili avversari. “Dani conosceva bene tutti i campi e gli avversari delle prime fasi ed era Muniain a convocarci e controllare le presenze. Ognuno aveva il proprio piccolo compito”, ha spiegato l’ex capitano, rivivendo con entusiasmo il momento in cui tutta la squadra seguiva dal vivo i sorteggi delle diverse eliminatorie.

In quel frangente, è emersa l’aneddoto riguardante la maglia del ‘Pollo’ Briseño, calciatore dei Chivas, che durante la preparazione estiva aveva attraversato il campo contro l’Athletic e che era diventato una sorta di guida ‘turistica’ per i leoni durante una serata di festa in Messico. Quella maglietta è apparsa nello spogliatoio dopo l’amichevole con i Chivas ed è divenuta un talismano per la squadra. “Tutti noi dovevamo passarci accanto, toccarla e invocare perché il ‘Pollo’ Briseño sarebbe stato il nostro leader. La sua maglietta, tra l’altro, è apparsa anche sulla Gabarra”, ha spiegato Muniain con il suo abituale umorismo.

Sia il navarro che De Marcos sottolinearono l’euforia che si è generata dopo un pranzo di squadra, quando la coppa era già stata conquistata. Poco prima che la Gabarra tornasse a navigare e con la partita di campionato contro il Villarreal imminente, hanno affermato: “Siamo usciti in strada in modo del tutto naturale e questa è stata una scelta vincente, perché siamo calciatori dell’Athletic, ma ci sentiamo come parte integrante di qualsiasi gruppo”.

Quattro modi per affrontare le finali di Coppa con l’Athletic