Valverde ha dichiarato: “Non lo sto gestendo bene, ma mi resta solo questa settimana.”

Valverde affronterà a Valencia il suo secondo incontro di sospensione delle quattro partite previste. Come vive la situazione di assistere al match dalla tribuna? “Male, potrei dire che va tutto bene; invece, la verità è che è difficile”, ha dichiarato il tecnico da Lezama, che cerca di vedere il lato positivo: “Mi rimane solo questa settimana, durante la quale ci sono tre partite.

La distanza è notevole, c’è poca interazione con i giocatori, cerco sempre di mettermi nella loro situazione, ma è complicato”. Txingurri ha approfondito la severità delle sanzioni che colpiscono gli allenatori, ammettendo che questo tema è stato oggetto di discussione nel Comitato. I provvedimenti disciplinari nei confronti dei tecnici “sono sempre più severi rispetto a quelli per i giocatori”.

Una situazione che Valverde comprende in parte: “Alla fine, noi siamo una figura rappresentativa del team e dovremmo essere d’esempio. Tuttavia, mi piacerebbe che le punizioni fossero meno severe. Anche gli arbitri potrebbero dire la stessa cosa, ‘ci piacerebbe che non protestassi così tanto’. D’accordo, possiamo trovare un compromesso”. Non crede che il risultato con l’Alavés sarebbe cambiato se fosse stato in campo. “Non penso. L’influenza di un allenatore in panchina è limitata… Il calcio è un gioco dinamico, a differenza del basket che ha molte interruzioni. I giocatori devono gestirsi, alla fine sono autonomi. Devono essere capaci di affrontare certe situazioni. È più ciò che percepisco sul campo, ma il punteggio non sarebbe cambiato”, ha concluso Valverde.

Saúl ha commentato: “Non sono sicuro di essere tra i più amati dai tifosi dell’Atletico.”