Pellegrini: “La storia dimostra che è la strada giusta”

Manuel Pellegrini si prepara per la sua quinta esperienza nelle competizioni europee con il Real Betis, di cui la quarta in Europa League, dopo aver raggiunto la finale della Conference League lo scorso anno, sconfitti dal Chelsea. “Sono molto entusiasta di tornare in Europa League, dopo essere arrivati in finale nella Conference la scorsa stagione.

Nelle precedenti edizioni di Europa League, in una siamo stati eliminati all’ultimo minuto dal campione (Eintracht), mentre in un’altra abbiamo perso in una partita complicata contro il Manchester United, che ci ha mandati fuori. Oggi abbiamo di nuovo la determinazione e la volontà di fare il primo passo: l’ho sottolineato più volte, il primo obiettivo è la qualificazione.

Se riusciamo a essere tra le prime otto sarà fantastico; se sarà necessario affrontare una gara di andata e ritorno, non trascurando il campionato, lo faremo. Sono sicuro che la squadra è molto motivata e convinta di poter disputare una grande Europa League”.

Il tecnico del Betis nutre un profondo rispetto per il Nottingham, un club con grande potenziale che ha speso circa 250 milioni di euro in acquisti durante l’estate: “Il Nottingham ha una storia importante, risalente a molti anni fa (ha vinto la Coppa di Europa nel 1979 e 1980), ma credo che il vero pericolo derivi dalla squadra attuale. Nella scorsa stagione ha lottato per la Champions fino a pochi turni dalla fine della Premier League. Poi, per questioni legali, si è ritrovato in Europa League e adesso cercherà di arrivare il più lontano possibile, poiché ha una rosa ben rinforzata con ottimi giocatori. Certo, c’è stato un cambio di allenatore, ma hanno un tecnico con molta esperienza che già abbiamo affrontato quando era al Celtic, quindi sarà un avversario molto arduo. Dobbiamo concentrarci sulla nostra modalità di gioco e, se faremo questo, con l’equilibrio del nostro organico, possiamo raggiungere risultati significativi”.

Pellegrini sottolinea l’importanza di mantenere la sua strategia di rotazioni durante le competizioni europee, ponendo sempre al primo posto LaLiga, soprattutto nelle fasi iniziali delle competizioni internazionali. Egli afferma: “Il mio obiettivo è raggiungere un equilibrio tra la Liga e l’Europa League. Giocare di giovedì, specialmente con i viaggi, implica che il venerdì si arrivi e che il sabato si prenda un altro volo per disputare un’altra partita in Liga; per questo motivo non voglio trascurare la Liga. Questo approccio è ciò che ci ha permesso di qualificarci di nuovo per le competizioni europee negli anni successivi. La situazione sarà la stessa quest’anno; abbiamo subito molte critiche nella prima metà della Conference l’anno scorso, con otto o nove infortunati. Se avessimo schierato la formazione completa nella Conference, non saremmo stati in grado di mantenere il nostro posto in Liga. Le opinioni possono variare, ma la storia dimostra che questa è la strategia giusta, considerando le esigenze del gruppo. Undici giocatori possono competere insieme per un mese, ma per cinque o sei mesi è insostenibile. Pertanto, continuerò a seguire la stessa linea e spero di rientrare tra le prime otto”.

Inoltre, a Pellegrini piace il nuovo formato della competizione, dove si gioca contro otto avversari diversi in un gruppo unico. Egli esprime: “Ritengo che la Champions League e la Europa League siano state notevolmente migliorate; ora non ci sono più partite di andata e ritorno, ma incontri con otto avversari diversi, il che aumenta il fascino del torneo. Inoltre, con il nuovo sistema di qualificazione, se nei due ultimi incontri di un gruppo uno è già qualificato, tendeva a sminuire l’importanza delle gare. Pertanto, considero questo cambiamento molto positivo sotto tutti i punti di vista.”

Il tecnico cileno esprime totale fiducia in Antony e ritiene che le sue prestazioni miglioreranno: “Dal punto di vista personale, non ho alcuna preoccupazione per Antony. Ha disputato la sua ultima partita ufficiale a maggio di quest’anno, il che significa che è stato senza giocare e allenarsi con una squadra per quasi tre mesi. È naturale che, man mano che parteciperà a più partite, il suo rendimento aumenterà. Tuttavia, mantiene sempre la stessa capacità di creare pericolo; quando riceve la palla, succedono cose diverse. È inoltre molto consapevole della necessità di migliorare con ogni incontro, quindi siamo davvero soddisfatti del suo andamento in ogni aspetto. Vogliamo sfruttare al massimo le sue potenzialità, poiché il suo stile di gioco è creativo e sentirsi importante influisce positivamente sulle sue prestazioni. Questi sono fattori che mirano a supportare ciascun giocatore, e ogni personalità deve essere armonizzata per ottenere un rendimento collettivo ottimale. Con lui e con altri atleti, cerchiamo di trovare il modo migliore per massimizzare il loro potenziale. Sono felice per lui, dato che è stato acquistato con un investimento significativo e ha attraversato due anni difficili; speriamo che il futuro sia brillante per lui e vantaggioso per il Betis.”

L’errore di Chevalier alimenta ulteriori incertezze riguardo alla cessione di Donnarumma da parte del PSG