Sarabia non ha dubbi: “Abbiamo disputato la nostra peggiore partita dell’anno”

L’allenatore dell’Elche, Eder Sarabia, ha ammesso che la sua squadra ha fatto “tre o quattro passi indietro” durante la sconfitta contro il Deportivo Alavés, riconoscendo di aver disputato “il peggior match della stagione”. In una conferenza stampa, il tecnico bilbaino ha dichiarato di sentirsi “il principale responsabile” e ha spiegato che non è riuscito a comunicare ai suoi giocatori ciò che era necessario.

“Abbiamo trascurato diversi aspetti, non siamo stati sufficientemente aggressivi e abbiamo concesso loro troppe opportunità”, ha affermato l’allenatore del club di Elche, segnalando la mancanza di incisività. “Abbiamo concesso troppi calci d’angolo e non abbiamo effettuato i rinvii sui quali avevamo concordato”, ha continuato Sarabia.

“Se alla fine ci sono 15 corner a favore degli avversari, è normale che possa succedere qualcosa”, ha aggiunto dopo una partita “molto insipida”. Un inizio così brillante sembra ora un lontano ricordo, e il tecnico ha commentato: “Sapevamo che avremmo perso partite, ma non gradisco come è avvenuto”. Eder Sarabia ha anche sottolineato di possedere una squadra matura e intelligente, assicurando che il dolore per questa sconfitta porterà a un miglioramento e che ci si rialzerà. “Il Alavés compie operazioni semplici ma le esegue con grande efficacia”, ha osservato, ribadendo che in mancanza di attivazione e attenzione su aspetti cruciali, “in Prima Divisione si viene schiacciati”. Nonostante tutto, ha sottolineato che tutti avrebbero accettato di trovarsi nella situazione attuale. “Stiamo alimentando l’entusiasmo non solo attraverso i risultati, ma anche per il nostro modo di giocare. È necessario un contraccolpo, perché chi riceve solo lodi può trovarsi in difficoltà”, ha potuto affermare. Inoltre, Sarabia ha detto di voler rimanere concentrato senza guardare né sopra né sotto in classifica. “Non passeremo tutta la stagione a sperare di guadagnare punti o sognando di entrare in Europa”, ha concluso, consapevole del sostegno che ricevono.

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