Tredici ‘onze’ in altrettante gare: elementi fondamentali ben definiti e nuove leve che emergono nella parte finale, ormai più consolidata

La Real sta attraversando un momento di pausa decisamente più sereno rispetto al passato, grazie ai recenti risultati. Con un terzo di campionato già disputato, è opportuno riflettere sulla situazione di utilizzo dei calciatori in un roster così ampio. Il primo dato significativo emerso è che Sergio non ha ancora schierato la stessa formazione titolare.

Questo vale per tutte le 12 partite di campionato e la sfida di Coppa contro il Negreira. Sono state utilizzate 13 formazioni differenti, il che indica una difficoltà nel trovare un undici che possa stabilizzarsi. Sono stati adottati tre schemi di gioco: il 5-2-3, il 4-3-3 e il 4-2-3-1, impiegando ben 27 giocatori, senza mai ripetere la formazione iniziale.

Attualmente, sembrerebbe delinearsi una formazione titolare per Sergio, in attesa del recupero di Yangel e Barrenetxea. Senza dubbio, il quintetto di base attuale include Remiro, Aramburu, Jon Martín, Zubeldia, Sergio, Gorrotxategi, Soler, Brais, Guedes, Kubo e Oyarzabal, come dimostrato dalla partita giocata a Elche. Tuttavia, si è trattato della prima volta in cui è stata utilizzata questa combinazione.

Evoluzione delle formazioni

La squadra iniziale che ha giocato a Valencia, comprendente Remiro, Aramburu, Zubeldia, Caleta, Aihen, Brais, Turrientes, Marín, Kubo, Oyarzabal e Barrene, ha subito diverse modifiche rispetto a quella scesa in campo contro Elche o Sevilla, entrambe molto simili all’attuale formazione di riferimento. Nel corso delle settimane, sono stati apportati vari cambiamenti e alcuni elementi si sono stabilizzati. Oyarzabal, Remiro, Barrenetxea, Aramburu e Zubeldia rappresentano le certezze, con Gorrotxategi che si è unito al gruppo una volta tornato in condizione, Brais che ha fatto il suo rientro al termine delle trattative con il club arabo, e Sergio Gómez che ha preso il posto di Aihen dopo la rotazione iniziale. La scelta di un terzo centrocampista, di un attaccante aggiuntivo e di un difensore extra ha visto l’alternarsi di vari nomi, influenzati da infortuni e dalla forma fisica dei giocatori.

Alcuni dei protagonisti più significativi della stagione sono stati Remiro e Zubeldia, che hanno disputato la maggior parte delle partite, andando a riposo solo in Coppa. Oyarzabal completa il podio, mentre Aramburu e Gorrotxategi si attestano tra i primi cinque, tutti con meno di 1.000 minuti di gioco. Seguono Sergio Gómez, Barrenetxea, Caleta-Car, Brais, Marín e Kubo, in quest’ordine, come parte degli undici giocatori con più minuti in campo. Guedes, Aihen e Soler rappresentano i primi cambi, con meno di 500 minuti. In fondo alla lista c’è Rupérez, che non ha ancora fatto il suo esordio, e Karrikaburu, in ultima posizione con meno di 90 minuti e senza aver mai iniziato una partita da titolare. Sadiq ha superato il minuto di Óskarsson durante il match con l’Elche, evidenziando le difficoltà del calciatore islandese a causa di un infortunio, e ora è il secondo attaccante con più minuti giocati. Anche Sucic, pur non avendo subito infortuni, ha accumulato solo 220 minuti (18º), restando fermo in sette gare, e si trova dietro a sei centrocampisti. Oyarzabal, Marín e Sergio Gómez sono gli unici che hanno partecipato a tutte e 13 le partite della Real, con apparizioni anche in Negreira. D’altra parte, Marrero (1), Odriozola, Yangel (2), Goti e Óskarsson (3) sono i giocatori che hanno partecipato a meno incontri. Barrene, fino all’infortunio, era un titolare fisso (11) e ora occupa la quarta posizione. È interessante notare che tra i calciatori più impiegati, Marín, Guedes e Kubo non hanno mai giocato l’intera partita, mentre Brais ha totalizzato solo un match completo, in netto contrasto con i dieci di Oyarzabal, gli otto di Caleta-Car, i sette di Gorrotxategi e Aramburu, e i cinque di Sergio. Il successivo in questa classifica è Jon Martín (4).

Zakharyan non ha iniziato come titolare in campionato. Insieme a Sadiq, Karrikaburu, Marrero e Rupérez, è l’unico a non aver ancora avuto questo ruolo, ma è probabile che diventi titolare presto, considerando il suo crescente coinvolgimento nelle partite, a patto che riesca a mantenere la forma fisica. In particolare, se Barrenetxea non si ristabilisce completamente, Zakharyan potrebbe avere un’opportunità nella prossima partita contro l’Osasuna, dando vita così a un quattordicesimo undici iniziale in altrettanti incontri. Solo una sua esplosione o un improbabile ritorno di Yangel, insieme a un infortunio di qualche giocatore chiave, potrebbero costringere Sergio a creare una nuova formazione per il match del 22 novembre.

Negli ultimi tempi, la squadra ha mostrato cambiamenti significativi e si è rivelata più competitiva, ottenendo risultati migliori. Infatti, non ha subito sconfitte nelle ultime cinque partite, con tre vittorie e due pareggi. Sergio ha continuato a modificare e adattare il suo approccio, anche per esigenze di roster. Ha riottenuto Yangel, ma lo ha perso dopo solo due partite, Kubo ha avuto qualche problema fisico, e Barrenetxea si è infortunato dopo aver iniziato la stagione con prestazioni brillanti. Ha adottato anche scelte tecniche, come l’inserimento di Jon Martín e la scelta di puntare su Sergio Gómez come difensore, mentre ha optato per Soler come centrocampista ‘8’ in assenza di Yangel, concedendo anche sempre più spazio a Guedes.

Si è notato come l’allenatore stia trovando il suo assetto ideale, apportando progressivamente meno modifiche tra le varie gare, nonostante identifichi ogni volta una nuova formazione. Dopo la partita con cinque difensori a Vigo, ha schierato solo Guedes e Jon Martín contro il Sevilla. La formazione di base ha poi riposato in Coppa e ha fatto il suo esordio contro l’Athletic nel derby, con l’unica variazione necessaria di Soler al posto di Yangel. Dopo l’infortunio di Barrene, Kubo è tornato in campo nel match contro l’Elche, segnando così il suo rientro dopo un mese e mezzo come unico cambiamento.

In questo segmento di quattro partite, si notano variazioni importanti nei tempi di gioco. Jon Martín, insieme a Soler e Guedes, entra nella lista dei dieci calciatori più utilizzati, mentre Zakharyan guadagna posizioni fino alla tredicesima. Remiro, Oyarzabal, Zubeldia, Gorrotxategi, Sergio, Aramburu e Brais hanno sempre iniziato come titolari. Anche Yangel, nonostante un infortunio, avanza al 15º posto con due presenze da titolare. Le diminuzioni più significative si registrano per Barrenetxea (11º) e Kubo (14º), entrambi penalizzati da infortuni, mentre Caleta-Car (16º) ha visto ridotto il suo impiego a causa di scelte tecniche, col solo match di Vigo, e Marín (17º) ha partecipato a tutte e quattro le gare, sebbene in un ruolo meno prominente rispetto all’inizio della stagione. Infine, Sucic scivola ulteriormente al 21º posto, avendo giocato solo dieci minuti contro l’Elche.

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