Il calcio piazzato sta rivestendo un’importanza fondamentale per Julián in questa stagione

Julián Alvarez si prepara ad affrontare la sua seconda stagione con l’Atlético de Madrid. In questo nuovo anno, l’attaccante argentino non sembra esprimere il talento che lo ha contraddistinto nell’anno precedente, quando si era affermato come vero leader del gruppo.

Attualmente, il suo rendimento è lontano da quel livello. Nonostante ciò, al momento risulta essere il miglior marcatore della squadra, con statistiche di tutto rispetto. Ha realizzato nove reti in 15 incontri, segnando un gol ogni 135 minuti. Al secondo posto nella classifica dei marcatori troviamo Griezmann con cinque gol, mentre Marcos Llorente e Giuliano seguono con tre reti ciascuno.

Un aspetto da considerare è che cinque delle sue nove reti sono state realizzate su calcio fermo: due da calci di punizione contro Real Madrid e Espanyol, e tre su rigore nel derby, contro Eintracht e Sevilla. Se non avesse sbagliato un rigore contro il Mallorca, il suo bottino da fermo sarebbe stato di sei gol.

Questo porta a un dato interessante: solo quattro dei suoi gol sono stati segnati durante il gioco aperto, tre dei quali sono arrivati contro il Rayo Vallecano, il suo miglior incontro finora. Un’altra ottima prestazione è stata in Champions League contro l’Union Saint-Gilloise.

Nel settore tecnico sono consapevoli che, nonostante il ‘Araña’ non stia vivendo un momento ideale, è fondamentale supportarlo nella sua ricerca di ritrovare il miglior livello di gioco all’interno della squadra del Metropolitano. “Per noi è un giocatore chiave, uno tra i migliori al mondo, dobbiamo trattarlo con cura. Speriamo che continui a darci quanto ha dato finora”, ha dichiarato recentemente Diego Pablo Simeone in conferenza stampa. Julián è consapevole che all’Atlético de Madrid si stanno impegnando affinché possa affermarsi come una stella globale e diventare il simbolo del club.

Il ‘Araña’ ha rivelato in un’intervista a France Football che ha scelto di unirsi all’Atlético perché credeva di poter conquistare un posto nella squadra e dare il massimo, grazie all’opportunità ricevuta. Per riacquistare la freschezza che gli è mancata recentemente, avrà un periodo di riposo particolare durante la pausa per gli impegni internazionali. Analogamente a quanto accaduto a Molina e Giuliano, anche lui ha dovuto lasciare il ritiro dell’Argentina poiché non ha completato in tempo le pratiche necessarie per la vaccinazione contro la febbre gialla.

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