La differenza nel rendimento dell’Athletic da un anno all’altro

L’Athletic ha concluso il proprio anno calcistico lunedì con una sconfitta severa contro l’Espanyol a San Mamés, segnando la quarta del campionato in corso. I rojiblancos erano riusciti a portarsi in vantaggio grazie a Berenguer, ma sei minuti dopo la squadra ospite ha pareggiato con un bel gol di Romero.

All’inizio della seconda frazione, Pere Milla ha firmato il gol decisivo complice un grave errore nella difesa locale. Nella fase finale dell’incontro, il gruppo guidato da Valverde ha cercato di spingere per recuperare, ma non è riuscito a segnare nemmeno un gol che avrebbe potuto garantire almeno un pareggio.

Al termine della partita, l’allenatore ha sottolineato che il team ha bisogno di maggiore intensità di gioco, facendo un confronto tra la stagione attuale e quella precedente. “È stato un anno positivo, ma è innegabile che in questi primi mesi non stiamo ottenendo i risultati desiderati.

Stiamo perdendo troppe partite, e i numeri sono inferiori rispetto all’anno scorso, quando eravamo ai massimi livelli. In questa stagione non ci stiamo nemmeno avvicinando a quel rendimento. Stiamo affrontando diverse problematiche, le infortuni ci stanno penalizzando, ma dobbiamo reagire di più,” ha dichiarato. I dati parlano chiaro: con lo stesso numero di match giocati (25), nella scorsa stagione erano stati 19 nel campionato (in quanto era già stata disputata l’ultima partita del girone di andata) e 6 in Europa League, mentre quest’anno sono 18 nel campionato regolare, 6 in Champions e uno in Coppa, contro l’Ourense. Dando un’occhiata alle statistiche, il bilancio attuale è sfavorevole: a questo punto della scorsa stagione i leoni avevano accumulato 15 vittorie complessive (10 in campionato e 5 in Europa), mentre ora ne hanno collezionate solo 9 (7 in campionato, 1 in Champions e 1 in Coppa).

Il numero di pareggi registrato era superiore a quello attuale (7/4), ma il dato relativo alle sconfitte è particolarmente rilevante e rappresenta un duro colpo: solo 3 nella scorsa stagione (due fuori casa contro il Barça e Girona, e una sola in casa contro l’Atlético) e ben 12 in quella attuale, di cui 9 in Liga (4 a San Mamés e 5 in trasferta) e 3 in Champions. La posizione del team nelle due competizioni al termine del 2024 è anch’essa molto significativa. I bilbaíni erano quarti in Liga con 36 punti, a soli due dal terzo, il Barça, e secondi nella UEL, con 16 punti, gli stessi del capolista Lazio. Attualmente occupano l’ottava posizione nel campionato nazionale, con 23 punti, a cinque dal sesto posto (Betis), che è l’ultimo valido per l’Europa in questo momento, e a dieci dal quinto posto, occupato dal sorprendente Espanyol. Inoltre, hanno una partita in più da giocare, quella rinviata contro il Real Madrid per la Supercoppa a gennaio. In Champions, si trovano al 28° posto. I leoni potrebbero chiudere il girone di andata con un massimo di 26 punti, a condizione di vincere contro l’Osasuna il 3 gennaio nel primo match del 2026. Con questa media, arriverebbero a 52 punti al termine della stagione. Nella Liga 24-25, il bilancio è stato di 70 punti in 38 partite per garantirsi un posto in Champions. Molti considerano quasi impossibile riuscire a raggiungere tale posizione, ma per perseguire l’obiettivo europeo stabilito da tutte le autorità lo scorso agosto (Europa League o Conference), è fondamentale migliorare notevolmente i risultati nel girone di ritorno, che inizierà con la visita al Mallorca a Son Moix. Anche Txingurri ha riconosciuto questa situazione nella sua ultima conferenza stampa dell’anno, lanciando un avviso sull’andamento serrato della classifica: “Si deve guardare avanti e indietro contemporaneamente.”

La prossima partita deve essere migliorata per poter ambire ai nostri obiettivi. Un risultato può spingerci avanti, mentre un altro potrebbe farci retrocedere, ha affermato. Tuttavia, ha anche lanciato un messaggio di ottimismo: “Ogni incontro è fondamentale. C’è ancora tanto da giocare; la stagione è lunga.”

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