Il ritorno significativo di Luis Fernández con l’Athletic: “Ho una grande passione per questo club”

Luis Fernández ha dejado una impresión duradera en Bilbao. Este entrenador francés estuvo al mando del Athletic durante cuatro años, desde 1996 hasta 2000. Su periodo es recordado tanto por los logros deportivos, como el subcampeonato en la temporada 97-98 y la participación en la Liga de Campeones al año siguiente, como por la energía y el carácter que aportó a su labor.

Actualmente, al aproximarse el trigésimo aniversario de su llegada al equipo rojiblanco, el club ha reunido a Fernández con varios exjugadores de su etapa, Imanol Etxeberria, Sergio Corino, Javi González, Edu Alonso y Tiko, coincidiendo con su presencia en el partido de Champions contra el PSG celebrado el 10 de diciembre.

Fernández expresó: “Viví momentos muy felices en el Athletic, así como mi familia. Mis hijos y mi esposa son aficionados del club. Estuve muy a gusto aquí y mis cuatro años fueron inolvidables. Por eso, mi reconocimiento a esta institución es inmenso y siempre vuelvo.

El Athletic mantiene su esencia y merecen elogios los directivos y presidentes que he tenido, comenzando por José María Arrate. Todos han seguido la misma filosofía, estoy profundamente ligado al Athletic”.

Imanol comentaba sobre la gran conexión que existía en el vestuario: “El ambiente que creamos bajo la dirección de Luis tuvo un gran impacto. Pasamos por momentos cruciales y la atmósfera era singular. Con los cambios en las reglas, la interacción con el portero aumentó y él confió en mí”, recordando sus años como guardameta del Athletic. Javi González, por su parte, se mostró muy agradecido: “Solo hay que ver la hermosa imagen que la gente tiene de él. Era muy cariñoso con todos, jugadores, aficionados y transeúntes. Dejó una marca significativa, alcanzamos el subcampeonato y competimos en la Champions”.

È una persona che suscita bei ricordi, facendo tornare alla mente momenti meravigliosi del passato. Sono profondamente grato a lui e all’Athletic per avermi riportato a casa, dal Celta. Luis contattò il presidente affinché mi ingaggiassero”. Corino racconta un aneddoto interessante. “Ricordo in particolare che era un allenatore piuttosto singolare, con un carattere forte, dotato di molta passione e molto superstizioso. Ogni volta che vincevamo, dovevamo percorrere lo stesso tragitto, non importava se c’era la polizia, faceva allontanare tutti. Per la partita contro il Barça, ridusse il campo, faceva ciò che voleva”, afferma il giocatore di Zalla. Anche Edu Alonso esprime la sua gratitudine verso il tarifeño: “Era una persona molto solare, portava gioia e cercava di rendere gli allenamenti diversi. Arrivavi e trovavi il campo dipinto in un modo particolare… oppure giocavamo a calcio-tennis, per rendere la routine quotidiana più interessante. Tutto ciò faceva sì che ogni giorno fosse unico. Ero in prestito all’Eibar, mi ha fatto tornare, sapeva esattamente quando era il momento giusto per richiamarmi. È stato un piacere lavorare con lui”. Infine, Roberto Martínez ‘Tiko’ sottolinea l’importanza che ha avuto per la sua carriera. “In un momento difficile sul piano personale, lui ha creduto molto in me. Gli sarò sempre grato per avermi dato l’opportunità di unirmi all’Athletic. Si percepiva il suo legame con il club, i tifosi e la città. In quel periodo, il club aveva bisogno di una spinta significativa per superare alcuni momenti difficili. Grazie a quella carica, abbiamo vissuto quattro anni fantastici, ed è per questo che la gente lo ama così tanto a Bilbao”.

Moyes esprime apprezzamento per un aspetto che lo ha colpito nella Real: “Esistono rarissimi club che lo gestiscono meglio”