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Schwartzman ricorda il suo amico Maradona

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Diego Schwartzman ha ricordato il suo idolo e amico Diego Armando Maradona in un’intervista a La Nacion: “Quel giorno accesi il telefono e non riuscivo a capacitarmi. La notizia mi ha ucciso. Da quel momento, ogni volta che ascolto una canzone, piango pensando a Diego.

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Ero un grande fan di Diego, e non solo del calciatore. Lo conoscevo personalmente, molte volte ho parlato a telefono con lui. Dopo ogni importante partita, mi inviava sempre un messaggio vocale. Li ho salvati tutti e quando li ascolto mi emoziono sempre”.

Nell’intervista il tennista argentino ha anche ricordato i suoi primi difficoltosi passi da professionista: “I miei genitori si sono indebitati per me. Mia madre mi seguiva in tutti i tornei, perché non potevamo permetterci di pagare un allenatore. La mia famiglia ha sempre fatto di tutto per la mia formazione e la mia crescita. I limiti possono renderti mentalmente forte”, sono le parole riportate da tennisworlditalia.

“I tennisti sudamericani sono svantaggiati, perché il tennis è molto popolare soprattuto in Europa. Il nostro percorso è diverso. Il dispendio di forze fisiche e nervose è maggiore. Questo non significa che non siamo nelle stesse condizioni degli altri durante le partite. Le nostre carriere, però, possono essere più brevi. Trovo impossibile, da parte mia, mantenere lo stesso livello d’intensità fino ai 37 anni”.

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