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La Federazione Italiana Pallacanestro incontra Papa Francesco

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Una delegazione della Federazione Italiana Pallacanestro, accompagnata dal presidente Giovanni Petrucci e dal presidente CONI Giovanni Malagò è stata ricevuta in udienza da Papa Francesco (foto Federazione Italiana Pallacanestro). Presenti anche il segretario generale CONI Carlo Mornati, il segretario generale FIP Maurizio Bertea, il Consiglio Federale, i presidenti dei Comitati Regionali e i presidenti delle Leghe.

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Il presidente Petrucci ha, così, esordito: “La Federazione compie 100 anni e da oggi, Santità, lei è il nostro capitano per le continue attestazioni di affetto che ha avuto verso lo sport e in particolare la pallacanestro, tanto cara al suo papà . Lo sport unisce, come ha più volte affermato, fisico e spirito, ma anche gli uni con gli altri, e il nostro è uno sport di squadra e lo fa bene. Una delle cose più belle che ho vissuto da presidente CONI è stato il Giubileo degli Sportivi nel 2000 con Papa Wojtyla e auguro al presidente Malagò di vivere la stessa emozione nel 2025”.

“Siamo in partenza per Tokyo. Saranno Giochi complicati, ma vi parteciperemo in base a quei valori che la Chiesa Cattolica sostiene. Grazie Santo Padre, con Lei siamo più forti di sempre”, ha detto, invece, il presidente Malagò.

“Il vostro è uno sport che eleva verso il cielo perché è uno sport che guarda in alto, verso il canestro e, perciò, è una vera e propria sfida per tutti coloro che sono abituati a vivere con lo sguardo sempre rivolto a terra. Vorrei che questo fosse per voi anche un nobile compito: promuovere il gioco sano tra i bambini e i ragazzi, aiutare i giovani a guardare in alto, a non arrendersi mai, a scoprire che la vita è un cammino fatto di sconfitte e di vittorie, ma che l’importante è non perdere la voglia di ‘giocarsi la partita’. E aiutarli a capire che quando nella vita ‘non hai fatto canestro’, non hai perso per sempre. Puoi sempre scendere in campo nuovamente, puoi ancora fare squadra con gli altri e puoi tentare un altro tiro”, queste le parole che Papa francesco ha voluto riservare alla delegazione in visita.

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