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Inghilterra, vaccino obbligatorio per calciatori e tifosi

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È di oggi, giovedì 22 luglio, la decisione della Football Association di imporre a calciatori e tifosi l’obbligo vaccinale entro il primo di ottobre. Tutti coloro ai quali, entro tale data, non sarà ancora stata somministrata nessuna dose, non potranno quindi né scendere in campo né entrare allo stadio.

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Inghilterra: vaccino obbligatorio per calciatori e tifosi.

Per calciatori e tifosi scatta il vaccino obbligatorio

Farà certamente discutere la decisione della Football Association, coadiuvata dal governo, di imporre l’obbligo di vaccino per calciatori, staff societario e tifosi. Tutti coloro che entro il primo di ottobre non avranno fatto almeno la prima dose di siero, non potranno infatti né giocare a calcio né tantomeno entrare allo stadio. Gli obiettori di coscienza e i no-vax sono già pronti a dare battaglia. Ma quali sono i pro e i contro del vaccino obbligatorio per calciatori e tifosi?

I pro

Una parola: sicurezza. Se tutti coloro che entreranno allo stadio saranno già stati vaccinati, va da sé che si potrà godere dello spettacolo del calcio in tutta sicurezza, senza doversi perciò preoccupare dell’eventualità di contrarre il virus. Lo stesso discorso vale per i calciatori, i quali fanno del contatto fisico il loro mestiere. Insomma, se tanto sugli spalti degli stadi come nei campi di calcio non ci fossero che persone vaccinate, lo spettacolo del calcio ne gioverebbe sicuramente.

I contro

I problemi, come spesso accade, sono più numerosi. Innanzitutto, la richiesta della Football Association rischia di creare più di qualche scompiglio di natura burocratica. Con l’inizio della Premier League alle porte (la prima giornata è prevista per la seconda settimana di agosto), quante società saranno in grado di vaccinare tutti i propri membri? Ed anche tenendo in considerazione l’inserimento di apposite proroghe, come fare con gli obiettori di coscienza? E con i no-vax?

E di pochi giorni fa, infatti, la notizia della sospensione dell’amichevole prevista per il 25 di luglio tra Inter e Arsenal. Un cluster sorto nello spogliatoio dei gunners a causa di due giocatori contrari al vaccino ha infatti costretto l’intera squadra, staff compreso, ad alcuni giorni di isolamento.

Il precedente

In Inghilterra, in breve, potrebbe accadere quanto già accaduto oltreoceano. L’attaccante del Montreal, Eric Hurtado, si è infatti rifiutato di sottoporsi al vaccino anti-Covid 19. Risultato? L’impossibilità da parte del club di schierare il proprio attaccante, e la conseguente messa sul mercato dello stesso.

Siamo dunque portati a chiederci: eventi del genere potranno presentarsi anche in un campionato blasonato come la Premier League? E cosa faranno i tifosi no-vax dinnanzi ad un obbligo di questo tipo? Al di là dei quesiti, tuttavia, una cosa è certa: il governo inglese, che a partire dal 19 di luglio ha decretato “il ritorno alla normalità”, continua a far parlare di sé. Questa volta, tuttavia, con una decisione che un suo senso, in fin dei conti, ce l’ha.

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