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Champions League: le combinazioni per la qualificazione della Juve agli ottavi

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Dopo la sconfitta subita in terra d’Israele ad opera del Maccabi Haifa (2-0) la strada in Champions League per la Juventus di Massimiliano Allegri si fa sempre più in salita visti i soli 3 punti conquistati in 4 gare, e con le rivali Benfica e Paris Saint Germain a quota 8 punti.

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Per poter continuare a sperare nel passaggio del turno i bianconeri dovranno innanzi tutto vincere entrambe le gare, ostiche, che li aspettano, ma potrebbe addirittura non bastare, bisognerà sperare che il Maccabi faccia uno scherzetto a Benfica o Paris, costringendoli almeno al pareggio.

Qualificazione quasi impossibile

Insomma dovranno allinearsi parecchi pianeti perché Allegri possa mantenere il suo score e passare ancora una volta i gironi di Champions. Non è impossibile certo, ma le speranze sembrano ridotte al lumicino sia perché in questo momento, che la Juve vada a battere il Benfica al caldissimo Estadio da Luz sembra molto improbabile, ancora di più che il Maccabi vada a Parigi a fare punti. Anche se questo succedesse, al Benfica per passare il turno continuerebbe a bastare una vittoria sul Maccabi, insomma, la Juve in questo momento è praticamente in mano alla squadra che l’ha battuta nell’ultimo confronto dei gironi. Come aveva detto Allegri settimane fa: “La partita più importante è quella contro il Benfica”. La Juve perse quella gara, e da lì la stagione da essere partita male è passata ad essere partita in modo a dir poco disastroso (-10 dalla vetta in Serie A e praticamente fuori da gironi di Champions), ora bisognerà ricompattare un ambiente davvero logorato, almeno per andarsi a prendere i punti utili per arrivare in Europa League.

Una Juve troppo brutta per essere vera

Agnelli ci ha messo la faccia dopo la gara, proprio lui che difficilmente parla dopo le partite: “E’ il momento dell’assunzione delle responsabilità e ammetto che provo vergogna per quello che sta succedendo – le parole del n°1 bianconero a Sky Sport – Sono decisamente arrabbiato, ma sono consapevole che il calcio sia un gioco di squadra. Si gioca in 11, si vince in 11 e si perde in 11. Da qui è chiaro che dobbiamo ripartire. La posizione di Allegri e la fiducia nei suoi confronti? Penso sia l’uomo giusto, in una situazione come questa non è questione di una persona sola, di un uomo, un giocatore,un dottore, un fisioterapista, un preparatore: in questo momento è una questione di gruppo.. Si tratta di una questione di gruppo, abbiamo ancora 9 partite in 30 giorni e nella seconda parte di stagione ci vogliamo vedere protagonisti. Sappiamo che c’è da provare vergogna, c’è da chiedere scusa ai tifosi che in questo momento fanno fatica a girare per strada e questo lo capiamo“. Che questo possa essere il classico “fondo” da cui ripartire? Chiaro è che fare peggio a questo punto inizia ad essere difficile, ma adesso bisogna per forza di cose cambiare marcia, almeno per il morale. Il Derby della Mole di sabato 15 ottobre sarà fondamentale per capire se la squadra ha ancora le forze di reagire o meno, ma in caso di sconfitta, soprattutto se dovesse arrivare come le ultime, non basteranno le scuse e la vergogna del presidente bianconero a placare i tifosi.

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