I giocatori del Barça hanno ammesso che non si trattava di un cartellino rosso

Il acceso all’RCDE Stadium giovedì scorso ha lasciato il segno tra i sostenitori dell’Espanyol, dopo la sconfitta nel derby al cospetto di un Barcellona che ha festeggiato la vittoria del titolo di LaLiga. Nel gruppo, capitanato da Manolo González, si avverte un sentimento condiviso: l’Espanyol avrebbe meritato di più, magari un pareggio, ma ha sprecato le opportunità avute nel primo tempo e le conseguenze sono state pesanti a causa di due momenti brillanti di Lamine Yamal e Fermín.

Un episodio decisivo è stata l’espulsione di ‘Lele’ Cabrera, avvenuta in un contrasto con Yamal, dove è scivolato un colpo al giovane del Barcellona, che ha costretto l’arbitro a mostrarli il cartellino rosso. Questa decisione ha segnato le fasi finali dell’incontro.

“Abbiamo parlato con i giocatori del Barça e loro stessi hanno ammesso che non era un’espulsione”, ha rivelato Carlos Romero, cercando di mantenere un basso profilo per evitare ripercussioni. “Sappiamo che è stata un’azione accidentale e che si è difeso, ma non possiamo dire nulla, conosciamo bene questa situazione”, ha aggiunto. Ha anche condiviso la sua conversazione con Cabrera: “Gli ho detto di stare zitto, altrimenti potremmo avere problemi. Ci sono situazioni che non meritano di accadere”, ha dichiarato un Romero che si è trovato in difficoltà durante il derby, marcando Lamine Yamal. Ricordiamo che ‘Lele’ ha ricevuto una giornata di squalifica per l’espulsione e quindi non sarà disponibile per la partita fondamentale di domenica contro l’Osasuna.

Il club di Las Palmas ha minacciato di presentare una denuncia contro il Sevilla, poiché non esiste una regolamentazione IFAB riguardante il ritorno in gioco dopo un infortunio da commozione cerebrale

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