Coach Dell’Agnello analizza la sconfitta contro Cantù e le difficoltà in attacco

Coach Dell’Agnello esprime il suo rammarico dopo la sconfitta contro Cantù, analizzando le difficoltà in attacco.

RIMINI – Un altro match, un’altra delusione. Coach Dell’Agnello si presenta in sala stampa a raccontare la sua versione della sconfitta subita dalla sua squadra contro Cantù. Inizia con una nota di determinazione: “Dal punto di vista di impegno e determinazione non abbiamo avuto nulla da ridire”.

Ma il tono cambia rapidamente: la difesa ha retto, ma l’attacco ha faticato in modo imbarazzante.

Una difesa che tiene ma un attacco sterile

“Abbiamo tenuto Cantù a soli 74 punti”, continua il coach, il suo sguardo è serio. “Le percentuali non ci hanno aiutato: 20% da tre e poco più del 60% da due.

Come dice un vecchio saggio a pallacanestro, qualche canestro bisogna farlo”. Quelle parole pesano come macigni. La verità è che la squadra ha creato buone occasioni, ma la palla non è entrata. “Purtroppo, qualche canestrino in più non è venuto e non siamo riusciti a costruire la vittoria”. Un’analisi cruda, senza fronzoli.

Le scelte decisive e il rammarico

“Se avessimo vinto non ci sarebbe stato niente di male”, aggiunge Dell’Agnello, lasciando trasparire un certo rammarico. “Lasciando i meriti a Cantù, che è una delle migliori difese del campionato, noi abbiamo sbagliato tiri buoni, da sotto e aperti da tre”. La frustrazione è palpabile. Anche i liberi, un fondamentale, sono stati eseguiti con una percentuale deludente: solo il 60%. “C’è grande rammarico per questo. Nei momenti in cui si decide la partita, devi segnare”. Le parole risuonano nel palazzetto, come un eco di una realtà che brucia.

La sfida continua

Il coach non si ferma qui. “Loro hanno giocatori di classe che possono segnare in qualsiasi momento”, afferma, e poi aggiunge, “anche noi li abbiamo, ma in questa serie non li abbiamo avuti”. È un colpo al cuore per i tifosi. La squadra sembra non riuscire a esprimere il proprio potenziale. Dell’Agnello sa che il compito ora è trasferire ai giocatori la voglia di continuare a combattere. “Abbiamo il dovere di farlo per noi stessi e per tutta la gente che ci ha sempre sostenuto fino alla fine”. Le sue parole si chiudono con un appello, ma rimane un interrogativo: basterà questo per rimettere in carreggiata la stagione?

Scritto da Sraff

Pallavolo femminile: le campionesse olimpiche tornano a sfidare il mondo nella VNL 2025

Crisi nella Nazionale italiana: la ricerca del nuovo commissario tecnico è urgente

Leggi anche