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La recente dichiarazione del CEO dell’Eurolega, Paulius Motiejunas, sulla possibile espansione del torneo a 24 squadre ha fatto alzare le sopracciglia degli appassionati di basket. Siamo davvero pronti per un cambiamento così radicale nel panorama del basket europeo? Non si tratta solo del numero di squadre che parteciperanno, ma di come questo colpirà l’intero ecosistema, dalla competitività tra i club nazionali alla sostenibilità economica delle squadre coinvolte.
Il formato a conference: opportunità e sfide
Motiejunas ha messo sul piatto un punto cruciale: il formato attuale, che funziona con un sistema a gironi, non reggerà oltre le 20 squadre. Questo vuol dire che ogni squadra si sfiderebbe, ma l’organizzazione delle partite richiederebbe una revisione completa.
Immagina solo l’aumento della complessità gestionale e logistica: chiunque abbia lanciato un prodotto sa che una crescita rapida porta con sé anche delle sfide. È come quando una startup cerca di scalare senza avere una base solida: si rischia di crollare.
Una divisione in conference potrebbe in effetti accrescere la rivalità locale, ma c’è anche il rovescio della medaglia: il rischio di partite di bassa qualità, con squadre meno competitive che si scontrano tra loro. I dati di crescita raccontano una storia diversa: mentre alcuni club potrebbero guadagnare visibilità, altri potrebbero trovarsi schiacciati dalla concorrenza, con un aumento del churn rate e una diminuzione del valore a lungo termine (LTV) delle loro attività. Insomma, l’espansione non è un gioco da ragazzi.
Il rispetto per i campionati nazionali e il dialogo con gli stakeholder
Un aspetto che Motiejunas ha sottolineato è l’importanza di mantenere un dialogo aperto con la FIBA e l’Associazione dei Giocatori dell’Eurolega (ELPA). Questo è fondamentale per garantire che l’espansione non danneggi i campionati nazionali, che rappresentano la spina dorsale del basket in Europa. Ho visto troppe startup fallire per non aver ascoltato gli stakeholder, e lo stesso vale per le organizzazioni sportive: senza una comunicazione collaborativa, il rischio di conflitti aumenta e la sostenibilità del progetto diventa precaria.
La chiave per un’espansione di successo è integrare le esigenze di tutti gli attori coinvolti. È essenziale che l’Eurolega rimanga fedele ai suoi valori fondamentali, come quello di far sì che “ogni partita conti”. Se si perde di vista questo obiettivo, si rischia di allontanare i tifosi e compromettere l’interesse verso il torneo. Ma come si fa a mantenere quel legame speciale con i fan?
Lezioni pratiche per i leader del basket europeo
Per i leader del basket europeo, ci sono lezioni chiare da trarre da questa proposta di espansione. In primo luogo, è cruciale avere una strategia basata su dati concreti. Un’analisi approfondita del mercato potrebbe rivelare se l’espansione a 24 squadre è realmente vantaggiosa o se porterà a una saturazione. In secondo luogo, ascoltare il feedback dei tifosi e degli stakeholder è fondamentale. Solo attraverso le loro preoccupazioni e priorità si può costruire un ecosistema sano e sostenibile. Chiunque abbia lanciato un prodotto sa che il feedback è oro.
Infine, la comunicazione trasparente sarà la chiave per mantenere la fiducia. Se l’Eurolega vuole crescere in armonia con l’intero ecosistema del basket europeo, deve dimostrare di essere in ascolto e pronta a collaborare, piuttosto che imporre decisioni unilaterali. Questo approccio non solo rafforza i legami, ma crea anche un clima di fiducia tra tutte le parti coinvolte.
Takeaway azionabili
In sintesi, l’espansione dell’Eurolega rappresenta sia una sfida che un’opportunità. I leader del basket europeo devono agire con cautela, analizzando i dati e ascoltando i feedback, per garantire che l’espansione non comprometta il valore e l’integrità del torneo. La collaborazione con gli stakeholder e il rispetto per i campionati nazionali saranno fondamentali per un futuro prospero del basket europeo. E tu, cosa ne pensi? Siamo davvero pronti a un cambiamento così grande?