Strategie di preparazione per le atlete dell’hockey su ghiaccio verso le Olimpiadi

Le azzurre si preparano al meglio per l'appuntamento olimpico.

Con le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 all’orizzonte, la Nazionale femminile di hockey su ghiaccio ha recentemente svolto una giornata di test presso il Centro di Preparazione Olimpica del CONI a Formia. Ma cosa significa davvero questo raduno? Non è soltanto un momento di verifica, ma un passo fondamentale per affinare le atlete, pronte a fronteggiare sfide internazionali con la giusta dose di competitività.

Un’analisi dei test funzionali

Le giocatrici, tra cui spiccano nomi come Maddalena Bedont, Elisa Biondi e Eleonora Bonafini, hanno partecipato a prove funzionali sotto la supervisione dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI. Ma perché sono così importanti questi test? Non si tratta solo di misurare la condizione fisica, ma di ottimizzare le performance sia a livello individuale che di squadra.

Ogni atleta è unica, e attraverso questi test, gli allenatori possono personalizzare gli allenamenti per massimizzare il potenziale di ciascuna.

Prendiamo ad esempio la valutazione di parametri come resistenza, forza e capacità di recupero: questa analisi aiuta a individuare aree di miglioramento. Ho visto troppe squadre fallire perché non hanno personalizzato i programmi di allenamento, pensando erroneamente che un’unica strategia potesse funzionare per tutte. La personalizzazione è la chiave per un vero PMF (product-market fit) nel contesto sportivo. Non è una questione di taglia unica, ma di adattamento alle esigenze specifiche di ciascuna atleta.

Il percorso verso Milano Cortina 2026

Guardando al futuro, le esperienze passate delle atlete possono rivelarsi preziose. Le Olimpiadi non sono solo un evento, ma il culmine di anni di duro lavoro. Le squadre che riescono a costruire una cultura solida e un ambiente di supporto tendono a performare meglio. Analizzare la crescita e le performance delle atlete nei tornei precedenti è essenziale per capire come migliorare. Le azzurre hanno dimostrato di avere il potenziale, ma la vera sfida sarà mantenere un basso churn rate, evitando infortuni e perdite di motivazione che potrebbero compromettere il team.

Le storie di successo e di fallimento delle squadre precedenti possono servire come importanti insegnamenti. Pensiamo a quelle squadre che hanno avuto un alto burn rate durante le fasi di preparazione: è chiaro che gestire energia e morale è cruciale quanto la preparazione fisica. Non basta avere talenti, bisogna anche sapere come utilizzare queste risorse nel modo migliore.

Lezioni pratiche per le future atlete

Per le giovani atlete e i loro allenatori, ci sono lezioni chiave da apprendere. Prima di tutto, la comunicazione è fondamentale. Le atlete devono sentirsi libere di esprimere preoccupazioni e obiettivi. Solo così si costruisce una squadra coesa e motivata. Inoltre, la raccolta e l’analisi dei dati devono diventare parte integrante della routine quotidiana. Monitorare le prestazioni costantemente, e non solo durante i grandi eventi, è essenziale. Chiunque abbia lanciato un prodotto sa che la continua iterazione è ciò che porta al successo.

Infine, mantenere alta la motivazione è cruciale. Le atlete devono essere incoraggiate a stabilire obiettivi sia a breve che a lungo termine, rivedendoli e adattandoli in base ai progressi. La sostenibilità del lavoro di squadra e della preparazione fisica è la chiave per arrivare pronte al grande appuntamento olimpico. E tu, sei pronto a seguire il percorso delle azzurre verso l’oro?

Scritto da Sraff

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