Il Real Betis gioca venerdì la sua prima partita casalinga allo Stadio La Cartuja di Siviglia contro il Deportivo Alavés, che arriva con alto il morale dopo aver conquistato tre punti nella prima giornata grazie a un gol di Tenaglia nei minuti di recupero contro il Levante.
I verde-bianchi, invece, hanno pareggiato contro l’Elche, al Martínez Valero, dopo essere andati in vantaggio e aver sprecato diverse occasioni per raddoppiare, subendo il pareggio nei minuti finali e lasciando sfuggire due punti che sembravano già in tasca.
Sia Manuel Pellegrini che Chacho Coudet, un noto ammiratore del tecnico cileno, hanno intenzione di apportare minime modifiche alle loro formazioni titolari rispetto all’ultima partita. Il mister del Betis deve fare i conti con l’assenza di Isco, Llorente, Deossa, Abde e Marc Roca, il che limita le sue scelte in vista del mercato che si avvia verso la conclusione e dove potrebbe arrivare qualche nuovo acquisto. Tra gli issa protagonista, Junior Firpo potrebbe prendere il posto di Ricardo nel ruolo di terzino sinistro, anche se per l’Alavés l’unica variazione possibile potrebbe riguardare Diarra al posto di Parada. L’unico incertezza per Coudet è rappresentata dalle condizioni fisiche di Hugo Novoa, poiché il resto della rosa è a completa disposizione. Probabili formazioni: Real Betis: Pau López; Bellerín, Bartra, Natan, Ricardo; Fornals, Altimira; Ruibal, Lo Celso, Riquelme; e Cucho Hernández. Alavés: Sivera; Jonny, Tenaglia, Garcés, Parada; Blanco, Carlos Vicente, Guridi, Pablo Ibáñez, Aleñá; Toni Martínez.
Per i tifosi del Betis, l’incontro ha un significato particolare, poiché non avrà luogo nel loro stadio storico, il Benito Villamarín, né nel quartiere di Heliópolis, dove si è disputato da quasi novant’anni. Questo cambio è dovuto ai lavori di ristrutturazione dell’impianto, che hanno già fatto partire le operazioni preliminari per la demolizione della tribuna principale e si prevedono di durare almeno due anni. Il Betis ha già giocato un match casalingo a La Cartuja nel maggio del 2008 a causa della chiusura del Villamarín. In quell’occasione finì in pareggio con il Valladolid (1-1), ma il risultato gli permise di ottenere matematicamente la salvezza, sotto la guida di Paco Chaparro. Questo accadde solo un anno prima che la squadra subisse un penultimo retrocessione, nell’ultima partita della stagione 2008/09, nuovamente contro i pucelanos, questa volta nello stadio allora conosciuto come Manuel Ruiz de Lopera.