Pablo Zabaleta, attualmente assistente di Sylvinho nella nazionale albanese, nutre un profondo affetto per l’Espanyol, squadra in cui ha giocato dal 2005 al 2008. In quegli anni, i pericos conquistarono una Coppa del Re e sfiorarono la retrocessione, fortunatamente evitata grazie al celebre gol di Coro, senza dimenticare la finale di UEFA persa contro il Siviglia.
Recentemente, Zabaleta ha riflettuto sul suo periodo con il club catalano, rivelando alcuni aspetti di una storia già nota riguardo l’interesse dell’Espanyol per ingaggiare Leo Messi prima che diventasse una stella del Barcellona. In un’intervista concessa ad After de Post United, Zabaleta ha confermato che ci sono stati dei contatti riguardo a Messi e ha svelato che il club si era rivolto a lui per il suo legame col giocatore.
“L’Espanyol ha iniziato a muoversi, e naturalmente hanno pensato di chiedere a me perché conoscevano la mia amicizia con Leo, risalente al nostro comune impegno nel Mondiale Under-20. Sembra che il Barcellona avesse già occupato tutti i posti per extracomunitari nella sua prima squadra, quindi Messi non avrebbe potuto rientrare nelle giovanili o nella squadra B.
Era ormai considerato pronto per il primo team. Comunque, dato che c’erano già problemi di organico nel Barcellona, l’Espanyol ha cominciato a interessarsi alla situazione,” ha raccontato Zabaleta. L’argentino ha descritto come si siano evoluti i fatti: “I dirigenti del club mi hanno chiesto, dato il nostro rapporto, se pensassi ci fosse modo di far arrivare Messi all’Espanyol. Hanno cercato una strategia per vedere se esisteva una possibilità di ingaggiarlo.”
La conclusione è già nota: Leo rimase nel club blaugrana e le voci su un possibile trasferimento rimasero tali. “Il Barça reagì in modo così fulmineo che non lasciò spazio a realtà alternative. Non era pensabile, ovviamente, che il club potesse affrontare la perdita di un giocatore di tale calibro come Leo, permettendo che andasse a un’altra squadra, nemmeno al nostro rivale cittadino o a un’altra formazione spagnola. Era chiaro che, avendo il miglior giocatore, non potevamo permetterci di perderlo; doveva rimanere nel primo team. Pertanto, credo che non ci fossero possibilità per Leo di lasciare il Barça in quel momento”, concluse.

