Il 30 novembre 2025 rimarrà impresso nella memoria di Aritz Elustondo, sebbene egli avrebbe sicuramente preferito ricordarlo per una vittoria contro il Villarreal. Purtroppo, questo non è accaduto, ma la data è comunque significativa per il difensore di Beasain, poiché è stato proprio in quella partita, valida per la quattordicesima giornata di LaLiga EA Sports e terminata con un punteggio di 2-3, che ha raggiunto il traguardo di 300 partite ufficiali giocate con la Real Sociedad, la squadra che ama e l’unica che ha rappresentato nel calcio professionistico.
Non è un traguardo che tutti possono vantare. “Non si gioca ogni giorno la propria partita numero 300. È un peccato che sia finita così, ma resterà comunque un giorno da ricordare. Sono orgoglioso di aver disputato ogni incontro con la squadra della mia vita, la Real.
Ho raggiunto i 300 e ne sono molto felice,” ha dichiarato il difensore nelle interviste rilasciate lunedì dai canali ufficiali della Real Sociedad. Queste parole potrebbero sembrare un preludio a un addio, ma la verità è che il suo futuro è incerto.
Il suo legame con la Real Sociedad è in discussione, specialmente con la scadenza del suo contratto fissata per il prossimo giugno. A marzo compirà 32 anni e resta da vedere se deciderà di rinnovare l’accordo con il club txuri urdin o meno. Se dipendesse da lui, sicuramente continuerebbe, e sul piano delle prestazioni, date le sue recenti eccellenti condizioni, sarebbe logico che la Real Sociedad considerasse seriamente la possibilità di proporgli un rinnovo.
Anche considerando la pressione da parte di Luken Beitia, che lo scorso domenica è stato convocato con la prima squadra dopo che Igor Zubeldia è stato escluso per problemi muscolari, Aritz ha vissuto un percorso unico. Dalla sua debutto il 17 dicembre 2014, durante un match di ritorno dei sedicesimi di finale della Coppa del Re contro l’Oviedo, ha accumulato ricordi indimenticabili. Quella partita si concluse con una vittoria per 2-0, mentre Aritz indossava la maglia numero ’34’ come terzino destro, insieme a Jon Ansotegi, attuale allenatore della squadra B, ma senza alcun compagno dell’attuale rosa.
“Quando ero giovane e ho esordito a 20 anni non avrei mai immaginato di arrivare a questo punto. Ho vissuto esperienze varie, dai momenti felici a quelli difficili, infortuni e periodi di maggior o minor impiego. Guardando indietro, posso essere orgoglioso della mia carriera”, ha riflettuto un calciatore che nel maggio 2013 si trovava sugli spalti di Riazor, festeggiando come un tifoso la qualificazione della Real in Champions per la stagione seguente.
Con l’assenza per infortunio di Mikel Oyarzabal e Igor Zubeldia, i capitani della Real Sociedad attuale, domenica Aritz ha indossato la fascia da capitano in un’occasione particolarmente significativa per lui. È probabile che Mikel e Igor gli avrebbero consentito di farlo se fossero stati a disposizione per Sergio Francisco. “Entrare in campo con i miei due figli in un giorno come questo e con la fascia da capitano resterà per sempre nel mio cuore”.
Quando i miei figli saranno grandi, capiranno il significato di questo giorno”, ha dichiarato emozionato un uomo che trasmette passione e orgoglio per i colori txuri urdin. Il futuro è un po’ incerto, considerando le discussioni riguardo al suo contratto, ma il ricordo della giornata di domenica, anche se segnata da una sconfitta, rimarrà impresso per sempre nel cuore txuri urdin di Aritz.

