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Il panorama del basket italiano sta vivendo una rivoluzione grazie all’emergere di giovani talenti, tra cui spicca Luigi Suigo. Con i suoi 2.20 metri di altezza e una naturale predisposizione al tiro da tre punti, questo ragazzo di appena 18 anni sta conquistando il cuore dei tifosi e degli esperti.
La sua avventura nel mondo della pallacanestro è iniziata in modo semplice, grazie a un canestrino montato nel giardino di casa dal padre. Oggi, però, Suigo è diventato il simbolo del futuro dell’Italbasket.
Il debutto in Nazionale e il soprannome SuiGOAT
La carriera di Luigi ha preso una svolta decisiva quando è stato convocato dal ct Luca Banchi per le qualificazioni ai Mondiali 2027. La sua prima apparizione con la maglia della nazionale maggiore è stata contro la Lituania, dove ha immediatamente lasciato il segno con una tripla dall’angolo, un momento che rimarrà nella memoria dei tifosi.
Il soprannome SuiGOAT, un gioco di parole tra il suo cognome e l’acronimo GOAT (Greatest of All Time), riflette le aspettative riposte in lui.
La sua unicità nel modo di giocare, nonostante la sua altezza, lo rende un giocatore atipico, ma al contempo efficace. Dopo aver iniziato la sua formazione nelle giovanili di Sportland Tradate, Varese Academy e Olimpia Milano, ora Suigo sta affrontando una nuova sfida con il Mega Basket di Belgrado, dove ha l’opportunità di accumulare esperienza e responsabilità.
Il concetto di unicorno nel basket
Banchi, nel suo nuovo ruolo di ct, ha espresso il desiderio di scoprire il suo unicorno, un termine che si riferisce a giocatori estremamente talentuosi e versatili. Questo termine, coniato dal famoso cestista NBA Kevin Durant, identifica un atleta alto che possiede anche le abilità di una guardia. Luigi Suigo incarna perfettamente questo concetto, rappresentando l’ideale per il futuro del basket in Italia.
Una carriera segnata da sfide e successi
Il percorso di Suigo non è stato privo di ostacoli. A causa di un problema ai talloni legato alla sua rapida crescita, ha dovuto interrompere la sua attività sportiva per quasi cinque anni. Nonostante questo, ha ripreso a lavorare duramente a soli 12 anni, ispirato dal suo idolo James Harden. “Ho iniziato a imitare il suo step-back”, racconta Suigo, che ora guarda a Victor Wembanyama come nuovo modello da seguire.
La transizione da Tradate a Milano è stata fondamentale per il suo sviluppo. “La perdita di mia madre mi ha fatto maturare in fretta. Tornavo da scuola e dovevo occuparmi di me stesso”, ha spiegato Suigo. Questo background lo ha aiutato ad affrontare le nuove sfide, nonostante l’intensità degli allenamenti a Milano fosse molto superiore a quella cui era abituato.
Il primo canestro in Serie A e i traguardi futuri
Il suo esordio in Serie A è avvenuto nel gennaio 2025 con una tripla assistita da Mirotić, un momento che ha segnato l’inizio del suo riconoscimento nel panorama del basket italiano. Nello stesso anno, ha giocato un ruolo chiave nella vittoria della Next Gen Cup con l’U19 dell’Olimpia, contribuendo con 20 punti e 11 rimbalzi nella finale.
Il suo talento è stato notato anche a livello internazionale. Insieme ai suoi amici Diego Garavaglia e Maikcol Perez, ha partecipato al Basketball Without Borders Global Camp a San Francisco, un evento che riunisce i migliori prospetti del pianeta. Questa esperienza gli ha aperto le porte a opportunità come quella di visitare il campus degli Illinois Fighting Illini, uno dei college più prestigiosi negli Stati Uniti.
Un futuro promettente per l’Italbasket
Luigi Suigo non è solo. La Nazionale italiana sta abbracciando una nuova generazione di talenti, inclusi Diego Garavaglia, Luca Vincini ed Elisèe Assui. Con la presenza di Francesco Ferrari, recente MVP dell’europeo U19, e il ritorno di Davide Casarin, il futuro del basket italiano sembra luminoso. La performance di Procida, con 24 punti contro la Lituania, conferma che questa nuova generazione è pronta a brillare.
Luigi Suigo rappresenta non solo un grande talento, ma anche la speranza per il basket italiano. Con la sua dedizione e il supporto del ct Banchi, l’Italbasket ha tutte le carte in regola per affrontare le sfide future e puntare a traguardi ambiziosi.
