Jon Ansotegi è stato nominato come nuovo allenatore della Real Sociedad, subentrando a Sergio Francisco, recentemente esonerato. Ansotegi assumerà il ruolo ad interim fino a fine 2025, affrontando una grande opportunità all’inizio della sua carriera da tecnico. Di fatto, si tratta di un incarico molto precoce, dato che ha solo 18 match di esperienza come allenatore principale, quelli disputati con il Sanse in questa stagione di Serie B.
Rimarrà alla guida della prima squadra finché non verrà individuata una soluzione definitiva, con la fiducia di Erik Bretos per il momento. A supportarlo sarà Imanol Agirretxe, che agirà come vice e condivide questa avventura iniziale. Entrambi i due ex calciatori della Real hanno accumulato molte presenze, comprendendo bene le sfide che la squadra sta affrontando attualmente, ma sono anche due tecnici alle prime armi, con Ansotegi che ha solo un anno di esperienza come primo allenatore dopo essere stato assistente di Imanol.
L’esonero di Sergio segna il terzo cambio in panchina dall’inizio della stagione, permettendo ad Ansotegi di diventare il decimo allenatore nominato da Jokin Aperribay in qualità di presidente. Egli rappresenta anche il terzo tecnico ad interim; il primo è stato Asier Santana nel novembre 2014, dopo l’allontanamento di Arrasate e prima dell’arrivo di Moyes.
Santana ha affrontato una situazione simile a quella attuale, con la Real che aveva precedentemente partecipato a competizioni europee sotto un allenatore di casa, prima di optare per un cambiamento. Il secondo tecnico interinale fu Imanol Alguacil, che alla fine non si è rivelato solo un interim, ma è diventato una leggenda in sei anni di conduzione.
Un simbolo della Real, Ansotegi non è una figura qualsiasi. Sebbene come allenatore non abbia ancora esperienza, ha un passato significativo con il club. ‘Big Jon’ è vicino a entrare nella top 50 dei giocatori con il maggior numero di presenze nella squadra txuri urdin, avendo collezionato 226 partite dopo quasi 13 anni di militanza. Gran parte di questo tempo l’ha trascorso con la prima squadra, dalla stagione 2005-2006 fino al suo addio a metà della stagione 2015-2016. Ha vissuto diverse fasi, dal declassamento a promozione, fino all’approdo in Champions League. Difensore centrale di statura imponente, abile nel gioco aereo, ha realizzato 11 reti, di cui due proprio contro il Levante, l’unica squadra avversaria che affronterà come allenatore in Serie A.
Il suo passaggio alla Real ha lasciato un’impronta indelebile. La conferenza stampa di congedo è stata profondamente toccante. Ha iniziato a piangere mentre esprimeva gratitudine al club per tutto ciò che gli ha offerto, rivelando così le proprie emozioni. “Grazie alla Real, perché è stata la cosa più significativa della mia vita. La Real è una grande realtà, ma soprattutto grazie alla sua comunità. Sono nato a Bizkaia, ma non credo che questo debba tradursi in un tifo per un solo club. Mia madre sostiene che ho sempre avuto un atteggiamento ribelle, e nel mio paese d’origine questo significava essere tifoso della Real. Non riesco a descrivere cosa comporti davvero il sentirsi parte di questa squadra. Ho trascorso qui un lungo periodo e ogni giorno mi hanno dimostrato che questo è qualcosa di unico e che io conto per loro”, ha dichiarato.
Ángel Oyarzun, vicepresidente, ha lasciato una frase che ora assume un significato ancora più profondo. “Siamo qui per salutare un calciatore che ha contribuito in maniera significativa dentro e fuori dal campo. Sono stati tredici anni e più di 200 incontri ufficiali con la Real. Il Consiglio desidera annunciare che Jon avrà il tributo che merita, ricevendo una medaglia d’oro e brillanti. Non ci piacerebbe dire addio, ma solo arrivederci, perché riteniamo che nella struttura della Real ci sarà sempre un posto per lui, considerando l’esempio di integrità, professionalità e impegno che ci ha fornito”.
È tornato nel club e ha vissuto il periodo d’oro con Imanol Alguacil come terzo allenatore della squadra principale, imparando moltissimo. Dopo quasi dieci anni, ora ha il compito di ‘salvare’ la prima squadra allenando dalla panchina dopo un’allontanamento.
Il suo operato sta riscuotendo successi. Inizialmente c’erano incertezze riguardo alla sua nomina, ma nella difficile sfida contro il Sanse ha dimostrato di andare oltre le aspettative, con una prestazione eccezionale nell’ultima partita contro il Deportivo a Riazor. La squadra mostra un buon gioco, è competitiva e accumula punti, con giocatori che stanno mostrando notevoli miglioramenti. Hanno trovato il modo di dominare il gioco, di essere verticali, ma anche di difendersi bene e poi contrattaccare con grande pericolosità ed efficienza. Nonostante un inizio difficile in trasferta senza punti fino a ieri, sono riusciti a mantenersi lontani dalla zona retrocessione grazie a un’impressionante serie di vittorie casalinghe. Atleti come Dadie, Garro, Aguirre, Carbonell, Eceizabarrena, Ochieng, Carrera, Astiazarán, Gorosabel, Mikel Rodríguez e perfino Lebarbier prima dell’infortunio hanno contribuito in modo significativo al progresso della squadra. Anche se alcuni, come Mariezkurrena, Marchal e Dani Díaz, hanno visto diminuito il loro impatto.
Dalla panchina, sta dimostrando personalità e una forte attitudine nel motivare, correggere e, talvolta, richiamare all’ordine i giocatori. Sarà importante il suo ruolo in una prima squadra dove alcuni giocatori potrebbero necessitare di una scossa per migliorare e dare il massimo.
Preparativi in corso. Il nuovo staff tecnico avrà il primo incontro con la prima squadra della Real questo pomeriggio a Zubieta, dove si terrà il primo allenamento. L’obiettivo è rivitalizzare lo spirito del gruppo e affrontare la Coppa a Elda con determinazione, prima di un’importante sfida in campionato contro il Levante, prevista per sabato prossimo, per chiudere in modo competitivo il 2025. Questo arriva dopo la brillante vittoria contro il Deportivo a Riazor e la vittoria contro il Brighton mercoledì scorso con la selezione under-21. Una settimana intensa per Ansotegi.

