Correa esprime le sue scuse, dichiarando: “Questo comportamento non mi rappresenta.”

Ángel Correa, che compie trent’anni domenica, è stato il protagonista negativo della partita tra l’Atlético de Madrid e il Getafe, terminata con una vittoria per 2-1 dei padroni di casa. L’argentino ha ricevuto un cartellino rosso diretto al minuto 87 per un intervento duro su Djené, mentre la squadra di Simeone era in vantaggio 0-1.

Dopo l’espulsione di Correa, Arambarri ha segnato due gol per garantire i tre punti al Getafe. La sua espulsione ha lasciato l’Atlético in dieci uomini, ma la situazione potrebbe aggravarsi nei prossimi giorni. Infatti, l’attaccante ha lasciato il campo visibilmente arrabbiato e ha rivolto insulti all’arbitro, il quale ha documentato l’accaduto nel suo referto.

“Al minuto 88, il giocatore (10) Correa Martínez, Ángel Martín, è stato espulso per il seguente motivo: ha effettuato un’intervento su un avversario durante la disputa del pallone con uso di eccessiva forza. Dopo aver ricevuto il cartellino rosso, il giocatore ha pronunciato le seguenti parole: ‘Figlio di mille prostitute, vigliacco. La vagina di tua madre’. Correa rischia una sospensione che può variare da quattro a dodici partite se il Comitato riterrà la sua frase un insulto, oppure da due a tre partite se considerato un atto di disprezzo. Più tardi, Angelito ha voluto scusarsi tramite il suo profilo sulla rete ‘X’, affermando: “Desidero porgere le mie scuse all’arbitro Guillermo Cuadra Fernández per la mia reazione dopo l’espulsione. Ho il massimo rispetto per gli arbitri e la mia reazione non riflette il mio vero carattere. Ero molto frustrato per aver lasciato la squadra in dieci in un momento critico e ho reagito nel modo peggiore. Spero che accetti le mie più sincere scuse.”

Desidero esprimere le mie scuse ai miei compagni, allo staff tecnico e ai nostri tifosi per un gesto che avrei dovuto evitare e che ha avuto conseguenze costose”, ha scritto il calciatore argentino, in quella che potrebbe essere vista come un’attenuante (il rammarico) per ridurre la sua punizione.

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