Pablo Barrios ha prolungato il suo contratto con l’Atlético de Madrid fino al 2030. Dopo la comunicazione ufficiale, ha rilasciato un’intervista ai media del club, durante la quale ha riflettuto sui suoi 100 match indossando la casacca dei Colchoneros.
Soddisfazione per la prolungata permanenza “Sono estremamente felice di continuare a far parte di questo club per altri anni. Ho sempre detto che l’Atlético è la mia squadra del cuore e sono entusiasta di rimanere qui ancora a lungo”.
Riconoscimenti al club “Voglio innanzitutto ringraziare per il modo in cui mi hanno trattato.
Un sentito grazie a Miguel Ángel, al mister, a tutto lo staff tecnico, ai miei compagni e a tutte le persone che lavorano in questo club, perché la mia quotidianità qui è molto più semplice grazie a loro. Sarò sempre grato”.
Aspettative future “Il mio desiderio per il futuro è vincere un trofeo che finora non ho avuto la possibilità di conquistare. Questa è la grande motivazione che ho al momento”.
Riguardo all’attuale stagione “L’ho detto fin dall’inizio di quest’annata. Dovevo fare un passo avanti. Non sono più il ragazzo che arrivava dalla cantera; ho lavorato intensamente per ottenere più minutaggio e continuità. Alla fine, tutti noi calciatori ci sentiamo più a nostro agio quando abbiamo spazio per giocare”.
Primo match “È stato più di due anni fa. Sembra ieri. Ricordo perfettamente quel giorno. Prima della partita, ero in panchina e c’erano pochi attaccanti. Solo due punte e tanti difensori. La partita era cominciata in salita, ho pensato che se dovevamo ribaltarla, probabilmente il mister mi avrebbe fatto entrare per aumentare il potenziale offensivo. Quando sono andato a scaldarmi, ero quasi certo che sarebbe toccato a me, e ho avuto l’opportunità di entrare in campo, un momento davvero bello”.
Simeone “Gli sarò sempre riconoscente”.
In fin dei conti, è stato lui a offrirmi l’occasione per realizzare il mio sogno, e per questo gli sono profondamente grato. Nei nostri colloqui, mi rassicura dicendomi di avere fiducia in me, e di conseguenza mi pone elevate aspettative. Mi chiede molto sia durante gli allenamenti sia nelle partite, perché desidera che io progredisca. A me piace questa sfida, poiché sono convinto di avere ancora molto da imparare. Farò del mio meglio per affrontare questa situazione.
Per quanto riguarda il numero, ero consapevole che scegliere il ‘8’ comportava una certa responsabilità nel club, essendo portato da giocatori che hanno fatto la storia qui. È sempre stato il mio numero preferito, quello che indossavo da bambino, e ho sempre affermato che avrei aspettato di avere l’‘8’, poiché è il numero che mi ha sempre emozionato.