La recente Assemblea Straordinaria degli Azionisti dell’Espanyol si è svolta in modo fulmineo, con un intervento del presidente Chen Yansheng che ha sorpreso i presenti, soprattutto per il tema centrale della discussione: l’aumento di capitale suggerito dalla proprietà. Così come previsto, l’incremento è stato approvato con un consenso schiacciante, anche se con una variazione rispetto alle attese.
Si era parlato di un incremento di quasi 38 milioni di euro, ma alla fine la cifra è risultata inferiore: 31.999.998 euro. Questa modifica dell’ultimo minuto ha colto di sorpresa i partecipanti, portando l’Associazione dei Piccoli e Medi Azionisti dell’Espanyol (APMAE) a esprimere il proprio dissenso.
Sebbene il loro voto non abbia influito sull’esito finale, considerate le enormi proporzioni della maggioranza di RASTAR, ha evidenziato un certo malcontento tra i soci per questo taglio inaspettato.
Il CEO del club ha voluto chiarire il contesto dell’operazione, sottolineando che l’aumento di capitale è finalizzato a “fornire risorse al club per competere nel miglior modo possibile”. Questo non riguarda solamente il potenziamento della rosa, ma anche la necessità di migliorare la struttura e garantire la sostenibilità del progetto. Con il nuovo aumento, il capitale sociale dell’Espanyol ammonterà a 197 milioni di euro e i profitti previsti per la stagione attuale sono di 2 milioni, come annunciato durante la riunione. La situazione debitoria del club, come confermato, si attesta su 7 milioni di euro.
Infine, è stato reso noto che, grazie a questa nuova iniezione di capitale, l’Espanyol ha raggiunto il rapporto di 1:1 nel fair play economico, un passo fondamentale per poter effettuare acquisti durante l’estate. Questa correzione degli squilibri accumulati negli ultimi tre anni consentirà finalmente al club di operare sul mercato seguendo la regola 1:1, ovvero, per ogni euro incassato da una cessione, sarà possibile spenderne uno.
Un contesto che, pur non essendo eccezionale, offre comunque una maggiore libertà d’azione alla dirigenza sportiva per approcciarsi al mercato con un po’ più di forza finanziaria.