Aritz Elustondo ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti che lo seguivano durante il tour della Real Sociedad in Giappone, specificamente a Nagasaki. Il difensore ha commentato le condizioni della squadra dopo alcuni giorni intensi di allenamento caratterizzati da un clima estremo di caldo e umidità.
Ha affermato: “Siamo qui per trovare il ritmo e prepararci al meglio. Dopo soli cinque minuti di allenamento si è già inondati di sudore, ma questo non deve diventare una scusa. Stiamo lavorando bene e seguendo le indicazioni del mister”. Nonostante le fatiche del viaggio e il fuso orario, Elustondo ha sottolineato la determinazione del gruppo e l’importanza di rimanere motivati e positivi.
Riguardo alla sconfitta subita lunedì contro il V-Varen Nagasaki, primo match amichevole del tour, Elustondo ha dichiarato: “Perdere dispiace a tutti. Gli ultimi minuti sono stati difficili, ma si tratta di una preparazione. Se dobbiamo perdere, è meglio ora. Ciò che conta è ottenere punti quando inizia la liga”. Ha invitato a non affrettarsi a trarre conclusioni, evidenziando che alcuni giocatori si sono uniti più tardi e che il nuovo staff tecnico sta ancora imparando a conoscere la squadra. Ha elogiato Sergio Francisco per le sue idee chiare e la filosofia di gioco: “Desidera una pressione alta, ma vuole anche che sappiamo quando rimanere compatti e uniti. Tutto è ben definito”.
Infine, ha parlato delle attuali dinamiche di mercato e della recente visita al Museo della Bomba Atomica: “La questione del mercato è sempre presente ogni estate. Ci siamo noi e chiunque dovesse arrivare sarà accolto a braccia aperte”. Elustondo ha lodato la competitività all’interno del gruppo e il senso di impegno per ritagliarsi il proprio spazio. Per quanto riguarda la visita al museo, ha messo in evidenza il significato dell’evento in occasione dell’ottantesimo anniversario del bombardamento: “Abbiamo avvertito il dovere di mostrare rispetto per il popolo di Nagasaki. È stata un’esperienza diversa e significativa, che probabilmente non avremmo potuto vivere senza essere parte della Real”.