Una copia di un modello vincente

Il 2018 rappresentò un anno significativo nella storia recente della Real Sociedad. Durante la primavera di quell’anno, Roberto Olabe fece il suo ritorno nel club come direttore sportivo, dopo un periodo limitato ricoperto due anni prima. Sorse per sostituire Lorenzo Juarros, che aveva ricoperto la carica per ben dieci stagioni, diventando così il dirigente con più esperienza di tutti nella Prima Divisione.

Nello stesso anno, proprio alla vigilia di Capodanno, il presidente Aperribay affidò le redini della squadra a un nuovo allenatore, Imanol Alguacil, che aveva già gestito temporaneamente la squadra una stagione precedente a seguito dell’allontanamento di Eusebio. Questa volta, invece, fu Asier Garitano a subire le conseguenze di un avvio di campionato deludente, che portò anche al suo licenziamento.

Alla fine del 2018, due figure chiave si erano unite per guidare la squadra: Olabe e Imanol. Pur avendo idee differenti sul calcio, collaboravano per un obiettivo comune. È stato scelto un direttore sportivo con una visione innovativa e un allenatore di lunga data del club, cresciuto nelle giovanili e approdato al primo team. Sorprendentemente, le loro visioni, che sembravano inconciliabili, trovarono un punto di incontro, portando a risultati memorabili. All’inizio del loro percorso, nel lontano 2018, c’erano molti scetticismi, ma alla fine si rivelarono vincenti. Oggi, nel 2025, sembra che il club stia tentando di replicare quel modello di successo, con Erik Bretos e Sergio Francisco al timone della nuova dirigenza. Si dice che le seconde volte non portino mai a buoni risultati, ma chi ha coniato questa frase probabilmente non conosceva la realtà della Real.

Tre candidati per il 4

Se una squadra come il Real Madrid è in cerca disperata di un calciatore che possa fungere da peso nel centrocampo – dopo aver perso Zubimendi e con lo sguardo a Rodri –, quanto più una formazione come la Real Sociedad avrà bisogno di un giocatore con queste caratteristiche. La situazione è ancor più triste considerando che il giocatore era già in squadra; trattenere Zubimendi, con mezza Premier League in fila per ingaggiarlo, era praticamente impossibile. Ora inizia la fase post Zubimendi per la Real Sociedad. Sono emersi diversi candidati con credenziali per il ruolo, ma al momento, in attesa di eventuali movimenti nel mercato, possiamo limitare le opzioni a tre nomi. Da un lato c’è Turrientes, le cui prestazioni della scorsa stagione non sono state altamente convincenti. Pur avendo brillato con la nazionale under 21, in casa non ha riscosso la fiducia di Imanol. Gli altri due sono Urko e Gorrotxa, che, dopo una permanenza lontano, sono tornati con maggiore esperienza e con punti di riferimento più solidi. Finora, Sergio Francisco ha schierato entrambi, ma le sue reali intenzioni rimangono poco chiare. Hanno tutti avuto dimostrazione di qualità, ma la sfida non è semplice.

Le spalle di Remiro sono sorrette

Le sue performance non hanno riscosso molta attenzione, ma Unai Marrero ha gradualmente acquisito un ruolo di portiere affidabile. Quando è stato chiamato in causa, anche in situazioni complicate, ha dimostrato di essere all’altezza. Vivere all’ombra di un top come Remiro non è semplice, ma Unai, in silenzio, sta costruendo una buona reputazione. Una notizia positiva.

Nessun momento è sbagliato se l’acquisto è valido.

La Real ha atteso a lungo prima di effettuare movimenti nel mercato delle cessioni, tanto che sembrava essere l’unica squadra del campionato a non aver ancora formalizzato nessun acquisto. Tuttavia, l’arrivo imminente del difensore croato Caleta-Car e le voci di possibili ulteriori nuovi arrivi hanno dissipato l’atmosfera di attesa creata dall’inerzia del club fino a questo punto. Anche se in ritardo, sono riusciti a muoversi in tempo.

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