Il sindacato AFE ha definito la propria strategia dopo la sentenza emessa ieri dal giudice unico per le competizioni professionistiche, che ha negato il rinvio della prima partita del Real Madrid contro l’Osasuna. Il giudice ha stabilito che non esistono motivi di forza maggiore e ha rigettato anche la richiesta di 21 giorni di preparazione avanzata sia dal Real Madrid che dal sindacato stesso.
AFE, che ha sostenuto questa posizione fin dall’inizio, ritiene che LaLiga non abbia rispettato l’accordo tacito raggiunto durante la creazione del calendario. Secondo le regolazioni previste dal contratto tra LaLiga e RFEF, come indicato nel Decreto Reale sulle Federazioni sportive e nella Legge sullo Sport, la responsabilità di questo processo spetta al sindacato insieme alla controparte.
Una volta finalizzato, il calendario dovrebbe essere inviato alla RFEF per la ratifica.
AFE ha sottolineato in particolare una comunicazione inviata il 16 maggio, nella quale si evidenziava che l’intenzione iniziale era di far partire il campionato di Prima Divisione nel weekend del 23-24 agosto. Nella stessa missiva, AFE accettava di iniziare il campionato nel weekend del 16-17, ma a condizione che, se il Real Madrid e l’Atletico Madrid fossero arrivati in finale del Mondiale per club, l’inizio del campionato venisse posticipato di una settimana. Inoltre, AFE aveva suggerito di disputare un derby madrileno come prima partita, per ridurre i disagi. Era stato stabilito che le squadre avrebbero goduto di 21 giorni di vacanza e avrebbero avuto tre settimane di preparazione, come concordato con i capitani delle due squadre. Dopo quanto accaduto ieri, AFE desidera evitare simili situazioni in futuro e intende includere queste disposizioni nel prossimo contratto collettivo con LaLiga.
Il contratto attuale, esteso nel 2024 e basato su quello originario del 2016, si concluderà il 30 giugno 2026. Gli esperti avvertono che non avere questo lasso di tempo a disposizione potrebbe mettere a rischio la salute dei giocatori. Infatti, il sindacato sta considerando di presentare una denuncia riguardo all’accordo attuale prima della sua scadenza, per costringere le parti in causa a riunirsi e affrontare la questione il prima possibile. Viene sottolineato che l’accordo consente, a partire dal 1° gennaio 2026, sei mesi prima della sua scadenza, di accelerare il dialogo con i datori di lavoro al fine di trovare un’intesa. Inoltre, si prevede un dialogo con il CSD e il governo per includere questa questione nella nuova Legge sullo Sport, in quanto si considera una violazione dei diritti dei lavoratori secondo le normative vigenti.