Un’azione spettacolare consente alla Real di guadagnare un punto contro l’Espanyol

La Real Sociedad ha comenzado su temporada en casa con un empate que deja un sabor agridulce. En la primera parte, el Espanyol se puso por delante con un 0-2, aprovechando los momentos en que la defensa local mostró debilidades y se mostró desorientada, a pesar de un inicio ofensivo prometedor.

Sin embargo, los cambios realizados por Sergio Francisco y el desempeño destacado de jugadores como Gorrotxategi, Óskarsson, Barrenetxea, Kubo y Oyarzabal transformaron completamente el desarrollo del partido, haciendo que el empate final de 2-2 dejara a algunos con la sensación de que se pudo haber conseguido más, ya que la Real tuvo oportunidades para llevarse la victoria, al igual que el riesgo de perder.

El equipo de Irun sigue invicto después de dos jornadas complicadas, aunque aún no ha logrado una victoria.

El once de la Real Sociedad fue: Remiro; Aramburu, Jon Martín, Zubeldia, Sergio Gómez (Aihen, 71′); Sucic (Óskarsson, 56′), Turrientes (Gorrotxategi, 56′), Marín; Kubo, Oyarzabal (Brais, 71′), Barrenetxea (Guedes, 80′).

El Espanyol alineó: Dmitrovic; El Hilali, Rubio, Cabrera, Romero; Lozano (Calero, 71′), Expósito (Salinas, 81′); Dolan (Roca, 86′), Milla (Terrats, 71′), Puado; Roberto Fernández (Kike García, 71′).

Los goles del encuentro fueron: 0-1 Milla (minuto 10); 0-2 Puado desde el penalti (minuto 46); 1-2 Barrenetxea (61′); 2-2 Óskarsson (70′).

Tre modifiche significative
Sergio ha apportato tre cambiamenti nella formazione titolare, scegliendo Jon Martín, Sucic e Sergio Gómez. L’allenatore irundarra ha escluso Caleta-Car e Aihen dalla difesa, con sorpresa anche per l’assenza di Brais a centrocampo. Il tiro da distanza del croato, le capacità creatrici del giocatore di Badalona e il gioco aereo del lasartearro erano potenziali motivi per includerli nella formazione contro un avversario che si prevedeva difensivo e forte nei duelli. Il tridente offensivo è rimasto invariato, con Turrientes in posizione di pivot e Marín nel ruolo di ‘8’. Gorrotxategi e Zakharyan sono stati inseriti nella lista dei convocati al posto di Pacheco e Goti, entrambi esclusi.

Dall’entusiasmo alla delusione
Indubbiamente, i primi minuti della squadra davanti al proprio pubblico sono stati impressionanti, caratterizzati da un ritmo elevato e vivacità, con mobilità in attacco e un gioco verticale che ha creato diverse occasioni. In quei dieci minuti, Marín ha mancato un’opportunità chiarissima a tu per tu dopo un passaggio brillante di Barrenetxea; lo stesso ‘7’ ha tentato un tiro a giro, e Kubo ha realizzato un tentativo con il destro dopo un buon dribbling. La squadra sembrava fluida, ma il gol dell’Espanyol al decimo minuto ha significativamente influenzato la fiducia dei realisti, trasformandoli in un gruppo vulnerabile quando non possedevano il pallone. Un’incomprensibile perdita di palla, addirittura in affanno, da parte di un Sucic poco presente, ha innescato un contropiede perico che Turrientes non è riuscito a fermare nonostante abbia commesso fallo, e Milla ha segnato con un colpo di testa grazie all’assist intelligente di Roberto.

Le ripartenze degli avversari si sono susseguite ad ogni errore, rappresentando un vero dramma per una Real incapace di gestire il possesso, con un centrocampo inesistente e terzini fuori posizione. Dolan ha minacciato con due tiri efficaci, creando preoccupazione. Il ritmo del gioco era elevato e si alternavano azioni in un continuo avanti e indietro. Barrene, molto dinamico finché non ha smesso di toccare la palla, ha mandato fuori un buon cross di Kubo, mentre ha anche servito un ottimo passaggio a Oyarzabal, il quale ha anch’egli spedito lontano un colpo di testa dal secondo palo. Milla è andato vicino al gol con un potente tiro dalla distanza. La Real tentava di essere incisiva, ma ogni ripartenza degli avversari li sorprendeva in posizione sfavorevole. Kubo ha chiesto rigore per un intervento di Cabrera, ma a essere concesso è stato il fallo di Jon Martín su Roberto poco dopo. Il giovane difensore ha trattenuto visibilmente l’avversario. Remiro ha salvato il risultato parando un tiro da Puado, ma dopo le proteste dalla panchina dell’Espanyol, il rigore è stato ripetuto poiché diversi calciatori avevano invaso l’area prima del tempo, tra cui un Aramburu che aveva respinto il pallone. Il capitano dell’Espanyol non ha sprecato la seconda occasione e ha battuto Remiro al 44’, segnando il 0-2.

Reazione totale
Sergio non ha effettuato cambi al rientro dagli spogliatoi, ma ha atteso meno di dieci minuti prima di cambiare le carte in tavola. Sono entrati Óskarsson e Gorrotxategi, che ha fatto il suo debutto ufficiale. Turrientes e un Sucic fischiato sono stati sostituiti. Oyarzabal è passato a ricoprire il ruolo di trequartista per il terzo incontro consecutivo. Da quel momento, il match ha subito una svolta radicale. La Real ha trovato il modo di prendere il controllo e ha iniziato a colpire ripetutamente l’Espanyol, grazie all’ordine di Gorrotxa, passando per la magia di Oyarzabal e la vivacità degli esterni.

Nel minuto 61, Barrenetxea ridusse le distanze grazie a un assist di Marín durante un contropiede, approfittando della caduta di El Hilali. Non ci volle molto prima che arrivasse il pareggio al 70′. Óskarsson realizzò un gol straordinario, mostrando il suo istinto da ‘cacciatore’ con una rapida movimentazione dentro l’area, culminata in un passaggio incredibile di Oyarzabal che attraversò una miriade di difensori. Il pubblico di Anoeta esplose di gioia, desideroso di ulteriori emozioni. Aihen entrò per rinforzare la difesa e Brais sostituì il capitano; non appena il galiziano entrò in campo, si trovò solo davanti a Dmitrovic, il quale parò con abilità un tiro abbastanza debole, evitando così il 3-2. Sergio cercò di ottimizzare le possibilità con l’inserimento di Guedes a sinistra, mentre l’Espanyol, ormai in affanno, tentava di portare a casa un punto, chiuso nella propria area e guadagnando tempo. Ci furono momenti di grande intensità, ma nessun ulteriore gol.

Un Espanyol con un sabor agridulce tras su visita a Anoeta

I sette minuti decisivi della Real Sociedad per pareggiare