Aymeric Laporte si è presentato ai media nella sala stampa di San Mamés. Il club ha colto l’occasione della partita contro l’Alavés per ufficializzare il suo ritorno. Come da consuetudine in questi eventi, ha posato accanto al presidente Jon Uriarte, a José Ángel Iribar e al direttore generale Jon Berasategi.
Il difensore centrale ha condiviso le sue impressioni sul lungo cammino che ha portato al suo rientro all’Athletic. “È stato un viaggio complesso che si è concluso positivamente. Sono molto grato alla dirigenza e a tutte le persone che mi supportano.
Ho affrontato momenti difficili e non era facile vedere la situazione in modo chiaro”, ha dichiarato.
“Quando abbiamo avviato il dialogo con l’Al Nassr, ho espresso chiaramente il mio desiderio di tornare all’Athletic. Questo è stato il mio unico obiettivo, non c’era altro. Diversi club mi hanno contattato, dicendo di volermi acquistare e mettendo sul tavolo offerte consistenti. L’Al Nassr puntava maggiormente sui ritorni economici. Questo non era il mio interesse. Siamo stati in questa situazione fino agli ultimi istanti del mercato”, ha spiegato riguardo ai motivi che lo hanno portato a ritardare la sua firma.
Laporte non figura nella lista dei convocati per la partita contro l’Alavés, ma si sente in forma. “Mi sento molto bene fisicamente, ma la vera prova sarà sul campo. Darò il massimo per portare gioia ai tifosi. Ho parlato con Ernesto e mi sento a posto; ho lavorato duramente per rimettermi in forma in questo periodo (la mia ultima partita è stata ad aprile). Penso che Ernesto valuterà i miei progressi negli allenamenti. Oggi ho partecipato all’allenamento e proseguiremo passo dopo passo. La decisione finale spetta più al mister che a me, ma sto bene”, ha commentato in merito al suo rientro in campo.
Qual è stato il suo momento più difficile durante tutto il percorso? “Certamente è stata una fase complessa, mi sentivo perso. Quando non c’è volontà di negoziare, le opzioni diventano limitate, ed è davvero complicato. Ma attraverso il dialogo siamo riusciti a risolvere la situazione. Oggi sono qui e mi sento molto felice. È ora di lasciarci alle spalle il passato e contribuire attivamente per realizzare grandi progetti con l’Athletic”, ha affermato.
Ha anche insinuato di aver subito delle perdite economiche. “In Arabia si stipulano contratti di lunga durata, motivo per cui tanti giocatori si trasferiscono lì. Tuttavia, tornare all’Athletic non era una questione di soldi; sapevo che avrei fatto ritorno e così è stato”.
Il calciatore ha condiviso anche le sue emozioni al momento in cui è stata confermata la sua firma: “Ci sono stati momenti di commozione. Ero con i miei cari e siamo stati sopraffatti dall’emozione. Aspettavo da tanto questo istante. Il mio unico scopo era unirmi all’Athletic e viverne l’esperienza”.
Infine, ha rivelato di essere stato toccato mentre esprimeva la sua gratitudine. “Un grazie speciale a Jon Berasategi, che è sempre stato presente sin dai miei inizi nell’Athletic. A Kepa (Cabareda), che ha un’importanza particolare per me, a Carlos, mia moglie, i miei figli, la AFE che ha fornito supporto, al presidente della Federazione e a Luis de la Fuente… E alla FIFA, che mi ha regalato il piacere di essere qui oggi”.