Almeyda ha affermato: “Sono passati trent’anni e il terreno del Rayo è rimasto invariato.”

Il tecnico del Sevilla, Matías Almeyda, ha sottolineato come il stadio di Vallecas presenti caratteristiche uniche che rendono difficile per le squadre avversarie compete contro chi visita quel campo, come accadrà per la sua squadra questa domenica. Tuttavia, Almeyda non cerca scuse e riconosce gli errori, come la frenesia mostrata dai suoi giocatori durante la partita contro il Villarreal, nonostante la squadra fosse in inferiorità numerica a causa dell’espulsione di Nianzou.

“Abbiamo esaminato sia gli aspetti positivi che quelli negativi, riflettendo su quanto fatto, sui successi e sugli sbagli. Ora ci aspetta un nuovo compito, un’altra sfida su un campo più piccolo, come trent’anni fa. Stesso campo e un avversario molto tosto,” ha dichiarato il coach andaluso.

In risposta a una domanda riguardo al gioco verticale del Rayo, che ha creato difficoltà contro il Villarreal, ha affermato: “Analizziamo gli errori tramite video, discutendo e lavorando sul campo. Ci sono stati momenti in cui abbiamo fatto bene, altri in cui abbiamo fallito contro squadre che non perdonano. È di questo che si tratta, stiamo migliorando. Siamo in un processo di adattamento su vari aspetti, e serve tempo, cosa che a volte manca. Ci sono stati sia aspetti positivi che momenti in cui siamo stati troppo ingenui. Eravamo in parità e mancavano pochi minuti. In quel frangente abbiamo preso decisioni sbagliate e ci è mancata quella che definisco mancanza tattica”. Almeyda non ha niente da recriminare ai tifosi. “Ciò che è accaduto l’altro giorno è stato straordinario. Nel secondo tempo ci hanno spinti e ci siamo entusiasmati a tal punto da voler vincere la partita nonostante fossimo in dieci. Tuttavia, abbiamo commesso errori evidenti che non possiamo permetterci”. Inoltre, non comprende le critiche per il suo approccio audace nei cambi durante il match contro il Villarreal. “È importante cercare di fare di più piuttosto che rifugiarsi in una zona di sicurezza, perché restare troppo chiusi potrebbe signifcare rischiare la retrocessione”.

Con un enfoque diferente che merita rispetto, si può rischiare di scendere. Dobbiamo individuare un’altra via, ed è ciò che credo. Non ho notato in nessuno dei sei incontri di essere stati sopraffatti da un avversario. Stiamo mettendo in campo i nostri sforzi. Desideriamo ardentemente ottenere vittorie in casa, ma è un percorso da seguire. È fondamentale mantenere la resilienza nei momenti difficili; qui, i fragili restano esclusi. Abbiamo formato un gruppo di combattenti.

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