“Nemmeno quando siamo stati battuti dal Betis eravamo così scarsi, né adesso siamo forti come il Brasile del ’70.”

Al termine della intensa sfida contro l’Oviedo, vinta dal suo team, il tecnico del Espanyol, Manolo González, ha espresso il suo orgoglio per la prestazione della squadra, pur avvertendo la necessità di mantenere un atteggiamento cauto. “Sono soddisfatto dell’immagine del gruppo, che compete con determinazione e gioca in modo efficace, abbiamo raggiunto un 3,5 in termini di aspettative di gol.

A prescindere dai risultati, il nostro gioco è solido e siamo sempre pericolosi in attacco. Non eravamo così scarsi quando abbiamo perso contro il Betis, né siamo così forti adesso; non siamo il Brasile del ’70. Dobbiamo continuare a migliorare. Sono molto fiero dei miei giocatori”, ha dichiarato il mister al termine dell’incontro.

“Non avevamo la pressione di vincere in trasferta, ma volevamo a tutti i costi ottenere i tre punti dopo quattro partite senza vittorie, per dimostrare che le nostre strategie funzionano”, ha aggiunto Manolo, riconoscendo le difficoltà iniziali nel rompere il ghiaccio, dovute anche all’ottima prestazione del portiere avversario, Escandell. “Loro hanno colpito un palo all’inizio del secondo tempo. Se quel tiro avesse segnato, la gara avrebbe preso un’altra piega. Tuttavia, abbiamo avuto diverse occasioni e Escandell ha compiuto alcune parate determinanti. Speriamo che i gol arrivino in proporzione alle occasioni create”, ha sottolineato. Manolo ha anche messo in evidenza l’atteggiamento mentale mostrato dal suo team durante il match molto combattuto. “A Girona avremmo meritato la vittoria, ad Anoeta vedendo come stavamo, la sconfitta ci è sfuggita, e al Bernabéu perdere può essere considerato normale”, ha concluso.

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