Sergio si trova in una situazione critica: la Real Sociedad, priva di Kubo e con possibili modifiche nell’undici titolare, deve assolutamente ottenere una vittoria contro il Siviglia

La ripetizione della frase “questa è una finale”, insieme a espressioni come “ora sì che sì” o “giorno ‘D’, ora ‘H’”, per descrivere le partite della Real Sociedad non è un segnale positivo. Indica una situazione critica, con il team che non riesce a risollevarsi.

Sergio, che rischia il proprio posto stasera dopo una sconfitta contro un avversario in inferiorità numerica, si trova di nuovo di fronte a un incontro cruciale contro il Sevilla (21h). È un fatto. Il tecnico basco non ha più tempo da perdere se desidera mantenere vive le sue speranze.

Le statistiche avanzate supportano molte delle sue scelte, suggerendo che la squadra potrebbe meritare più punti e non stare così male, ma i dati più oggettivi, quelli che davvero contano e influenzano carriere e futuri, mostrano che un club con un budget e stipendi da squadra europea si trova da tempo in fondo alla classifica, avendo ottenuto solo una vittoria in nove partite in un inizio disastroso, il che porta con sé varie conseguenze. Hanno pareggiato in modo fortunoso a Vigo, anche se avrebbero meritato di vincere, ma contano cinque sconfitte nelle ultime sette gare, con appena sei punti all’attivo occupando il diciottesimo posto, insieme a Girona e Oviedo, in ultimo in classifica. Affrontano un Sevilla tornato in forma, guidato da Almeyda che ritorna ad Anoeta dopo 30 anni, anche se in quella occasione non ha avuto occasione di giocare. I sevillani, dopo aver perso 1-3 contro il Mallorca – l’unica squadra battuta dalla Real – si trovano al nono posto con 13 punti, avendo recentemente inflitto una sconfitta al Barcellona. Seppur senza Azpilicueta, possono contare su giocatori chiave e sul ritorno di Januzaj ad Anoeta. La squadra andalusa ha una forte propensione al contropiede e segna molto, un aspetto preoccupante vista la vulnerabilità della Real. Hanno già realizzato 16 reti, terzi per numero di gol, e otto di queste in contropiede.

Tuttavia, la squadra presenta fragilità difensiva, avendo subito 14 gol, più della Real e delle altre squadre in classifica. Questo potrebbe favorire i txuri urdin. Sergio ha adottato una strategia tipica delle finali: ha convocato tutti i giocatori disponibili. Ha selezionato 25 atleti idonei, ma dovrà escludere due di loro all’ultimo minuto. Uno dei tagli è Fraga, il terzo portiere, mentre il secondo è ancora incerto. Sadiq, che era stato escluso la scorsa domenica, è il principale indiziato a lasciare la lista. Aritz torna tra i convocati, ma Kubo non sarà presente, una perdita significativa, poiché non è ancora guarito dal problema alla caviglia.

Alla luce di ciò, Sergio potrebbe rivedere la formazione per apportare un cambio decisivo. È probabile che si opti per un sistema difensivo a quattro, sebbene il Sevilla possa scendere in campo con cinque difensori. Sergio stesso potrebbe occupare il ruolo di terzino, mentre Jon Martín potrebbe prendere il posto di un altro giocatore, considerando il rendimento variabile degli altri. È possibile che il rientro sia affrettato per chi ha problemi al tobillo. Si prefigura anche il ritorno di Yangel-Gorrotxa, con grande attenzione sul posto di ‘10’, dove Brais potrebbe essere sostituito da Soler, già in forma dopo la rete segnata a Vigo, da un Zakharyan rinvigorito, o da Oyarzabal, che allenterebbe la propria posizione in favore di Karrikaburu, per incrementare le opzioni in attacco dopo quanto visto nell’ultimo incontro.

A destra, Guedes sembra il favorito per rimpiazzare Kubo, con l’intento di allargare il gioco e fornire cross precisi, ma il giocatore portoghese si integra meglio con un centravanti puro piuttosto che con Oyarzabal come riferimento. In ogni caso, i 16 giocatori selezionati dovranno essere consapevoli della responsabilità che hanno all’interno del tempio di Amara. Molto è in gioco per Sergio, così come per la Real.

L’Athletic ha colto il momento favorevole

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