Debuttare in un Clásico è un’esperienza del tutto unica rispetto ad altri contesti. La pressione, l’intensità e il ritmo del match si fanno sentire, e le squadre ne sono consapevoli. Storicamente, una piccola percentuale di calciatori riesce a segnare o fornire assist al proprio esordio in questi incontri.
Giocatori come Ronaldinho, Eto’o, Cristiano e Vinicius hanno impiegato diversi match per affermare la loro grandezza in questi frangenti. Per questo motivo, quando un esordiente riesce a brillare fin da subito, il suo impatto è davvero straordinario. Utile è ricordare il caso unico di Leo Messi, il 19 novembre 2005: in campo nel primo XI di un Clásico, sotto l’ala di Ronaldinho, è riuscito a far vibrare il pubblico del Santiago Bernabéu.
Sebbene il brasiliano fosse il protagonista principale, Messi si è fatto notare con una prestazione eccezionale, contribuendo anche al gol di Samuel Eto’o.
Il Barça: una squadra giovane con otto esordienti
Il FC Barcelona si prepara ad affrontare la partita di domenica con una squadra giovanissima e in gran parte alle prime armi. Con nove potenziali esordienti – i portieri Kochen e Eder Aller; i difensori Jofre Torrents e Xavi Espart; i centrocampisti Dro e Marc Bernal; e gli attaccanti Rashford, Roony Bardghji e Toni Fernández – il club presenta un’età media di 23 anni. Questo numero evidenzia l’importanza della Masia e le attuali difficoltà dovute a infortuni, con sei giocatori assenti e Christensen che non è disponibile per motivi di salute.
Tra tutti, Marcus Rashford si distingue come l’unico che rompe il modello. Con un bagaglio di esperienze nei match più intensi della Premier League, in particolare contro il Liverpool, sarà il neofita del Barcellona con il maggior numero di minuti da giocare, il più influente e con una pressante necessità di dimostrare il suo valore. La principale incognita strategica riguarda la sua posizione in campo: giocherà come attaccante centrale o partirà dalla fascia sinistra? L’attaccante inglese ha incontrato il Real Madrid solo una volta, in un match di Supercoppa Europea tra il club spagnolo e il Manchester United, conclusosi con la vittoria del Real per 2-1 nell’agosto del 2017.
Dietro di lui, il gruppo è prevalentemente composto da giovani: Marc Bernal e Roony Bardghji sono i due candidati con maggiori probabilità di scendere in campo dal primo minuto, o di entrare come cambi. Bernal arriva dopo aver saltato i Clásicos della stagione passata a causa di un infortunio, mentre Roony ha già dimostrato di poter influenzare il gioco nelle fasi finali delle partite.
Per quanto riguarda gli altri giocatori —come Dro, Jofre, Toni Fernández e Xavi Espart, insieme ai portieri— la loro situazione è diversa: il Clásico rappresenta una chance per loro… se Flick e Marcus Sorg decidono di concedere loro qualche minuto di gioco.
In casa Madrid, il numero di debuttanti è ridotto, ma le aspettative sono elevate: ogni errore ha maggior peso quando si gioca in casa e si è costretti a prendere l’iniziativa. I potenziali debuttanti per il Real Madrid includono Trent Alexander-Arnold, Álvaro Carreras, Dean Huijsen, Gonzalo García e Franco Mastantuono.
Il caso di maggiore attenzione mediatica è rappresentato da Trent, sebbene la sua presenza da titolare non sia garantita a causa della costanza di Valverde in quella posizione. Sull’altra fascia, Álvaro Carreras, che ha impressionato contro il Barcellona con il Benfica la scorsa stagione — nonostante il Barcellona abbia prevalso in tutti e tre gli incontri contro i portoghesi — dovrà essere più cauto nelle sue avanzate, considerando che avrà Vinicius davanti a lui.
In difesa, Huijsen arriva con un maggior numero di possibilità di giocare dopo essersi ripreso in tempo, mentre Gonzalo García avrà un ruolo in panchina e, nonostante la sua giovane età, Mastantuono è probabilmente il debuttante del Real Madrid più pronto a livello emotivo: ha già esperienza di superclásicos in Argentina, dove l’atmosfera è simile.
Un dato interessante per il team madrileno: Alonso e il suo debutto storico
Il Clásico segna anche l’esordio di Xabi Alonso come allenatore del Real Madrid in questa rivalità. Le statistiche parlano chiaro: nessun allenatore dei blancos è riuscito a vincere il suo primo Clásico dal 2015, anno in cui Zidane trionfò al Camp Nou. Da quel momento, Benítez, Lopetegui, Solari e Ancelotti sono stati sconfitti nel loro debutto.

