L’Atlético, un capitolo ancora da chiudere

Lunedì, l’Atlético de Madrid affronterà una delle sfide più impegnative del suo attuale cammino in LaLiga. Il Real Betis è uno dei club che, insieme alla squadra colchonera, sta lottando per conquistare un posto nella Champions League. Le difficoltà che il team di Diego Pablo Simeone sta attraversando in questa stagione, soprattutto nelle partite in trasferta, sono amplificate da un avvio difensivo deludente.

Fino ad ora, l’Atlético ha subito 18 reti in 12 incontri, sia in LaLiga che in Champions, un dato inedito sotto la guida dell’allenatore argentino, che contraddice nettamente la tradizionale solidità difensiva del club. Infatti, da quando il Cholo è al timone, l’Atlético si è sempre distinto per la sua difficoltà di essere superato e per la capacità di mantenere la propria porta inviolata.

Non è un caso che, nel corso della sua lunga storia, il club abbia conquistato otto Trofei Zamora, di cui due con Thibaut Courtois e sei con Jan Oblak, riconosciuto come il portiere con il maggior numero di premi e il meno perforato della storia di LaLiga. I problemi difensivi sono emersi principalmente sui cross laterali, sia da calci piazzati che in azioni organizzate. Questa fragilità ha comportato la perdita di punti cruciali, come dimostrato nelle sconfitte con il Liverpool e l’Arsenal, dove i londinesi hanno segnato due gol in questo modo. È allarmante che, su 12 match disputati finora, l’Atlético sia riuscito a mantenere la porta inviolata soltanto in due occasioni (contro Villarreal e Osasuna). Inoltre, è particolarmente preoccupante che, lontano dal Metropolitano, abbia subito 11 dei 18 gol incassati fino ad ora.

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