Il Clásico del 26 ottobre ha generato una delle situazioni più discusse nel finale della partita. Dani Carvajal e Ronald Araujo si sono ritrovati coinvolti in un contatto in area, proprio mentre il difensore uruguaiano si accingeva a colpire un cross di Marc Casadó.
Carvajal, non interessato al pallone, ha spinto l’avversario, provocando un chiaro abbattimento di Araujo nel rettangolo di rigore. Il giocatore del Barça ha chiesto un calcio di rigore, ma né César Soto Grado né il VAR hanno preso in considerazione la questione.
Le riprese televisive hanno evidenziato un contatto evidente, alimentando il dibattito sulla decisione arbitrale nei media. Antonio Mateu Lahoz, ex arbitro e commentatore, ha inizialmente ritenuto che si trattasse di una situazione punibile: “Carvajal assume un rischio essendo entrato da dietro”, ha commentato.
Ha anche sottolineato che il tipo di contatto non era legittimo poiché non si trattava di una spinta spalla a spalla, ipotizzando che in un’altra gara il rigore sarebbe potuto essere fischiato. Le sue affermazioni hanno sollevato interrogativi riguardo l’influenza del particolare contesto della partita, suggerendo che la natura del Clásico potrebbe aver condizionato il giudizio dell’arbitro.
Tuttavia, in un’analisi successiva trasmessa nel programma ‘El Día Después’, Lahoz ha rivisto la sua posizione. Secondo lui, il contatto faceva parte di una normale disputa: “È stato un momento di calcio, il pallone era in gioco e il contatto tra schiena e spalla era naturale, quindi il giocatore non è stato penalizzato”.
Questo cambio di opinione riaccende la discussione sull’interpretazione delle azioni in area, specialmente in situazioni critiche durante partite di alto livello. La distinzione tra una spinta regolare e un’azione punibile emerge come uno dei temi più difficili da gestire nell’attuale arbitraggio.
César Barrenechea Montero, esperto analista di Mundo Deportivo, ha espresso con certezza il suo pensiero: “Si tratta di un rigore evidente, poiché Carvajal non ha mai l’intenzione di giocare il pallone, ma si dirige direttamente verso l’avversario”. Secondo l’ex arbitro, la ripetizione dell’azione dimostra chiaramente che Carvajal non cerca mai di conquistare il pallone e si concentra su come ostacolare Araujo, impedendo così al calciatore del Barça di effettuare un tiro.

