Il Girona ha superato il turno di Coppa del Re ma la vittoria contro il Constància ha lasciato un retrogusto agrodolce. Il team di Míchel ha vinto in extra time, ma senza esprimere la brillantezza e l’autorità attese contro un avversario di categoria inferiore.
Sebbene il successo abbia portato sollievo, ha anche servito a evidenziare che ci sono alcuni giocatori che non stanno ancora dimostrando il contributo necessario alla squadra.
Il tecnico madrileno ha scelto un undici molto rimaneggiato, dando chance a calciatori desiderosi di minuti e ad altri in cerca di riscatto.
Tuttavia, le prestazioni di molti di loro sono state sotto le aspettative. Alcuni titolari non sono riusciti a imporre il loro gioco contro un avversario considerato meno forte, e la loro mancanza di incisività nei momenti decisivi ha prolungato la resistenza del Constància.
Sebbene la squadra abbia tenuto il controllo del possesso e del ritmo del match, il gioco è risultata piatta e prevedibile, rivelando una certa mancanza di fiducia in alcuni elementi. L’inversione di tendenza è avvenuta solo quando Míchel ha fatto ricorso ai giocatori più esperti, apportando cambiamenti per rimettere in carreggiata la partita.
La sfida a Inca ha offerto un’importante lezione: l’intensità competitiva all’interno del gruppo resta fondamentale affinché il Girona possa tornare a esprimere il proprio potenziale. Le rotazioni rappresentano sia un’opportunità che una responsabilità, e il match di coppa ha dimostrato che alcuni calciatori devono emergere per guadagnarsi il loro posto in una rosa che, oltre agli infortuni, ha bisogno di risposte immediate. Il Girona ha avanzato nel torneo, ma lo ha fatto con più incertezze che certezze. In una stagione caratterizzata da elevati requisiti, alcuni atleti hanno perso l’occasione di dimostrare di poter essere più di semplici alternative.
