L’Associazione Spagnola degli Arbitri di Calcio (AESAF) sta preparando un comunicato per esprimere il proprio sostegno all’arbitro basco Ricardo de Burgos Bengoechea. Nel documento, intendono manifestare il loro dissenso riguardo alle dichiarazioni rilasciate dall’allenatore del Getafe, José Bordalás, al termine della partita di domenica scorsa contro il Mallorca.
Le affermazioni del tecnico madrileno erano mirate a criticare la performance dell’arbitro internazionale, in particolare in relazione a un episodio avvenuto al 61° minuto, quando il Getafe ha reclamato un presunto fallo di mano di Johan Mojica che non è stato sanzionato.
Durante la conferenza stampa post-agioco, Bordalás ha espresso con fermezza le sue opinioni riguardo all’operato dell’arbitro, affermando: “Alcuni si mettono a piangere riguardo alla loro famiglia, ma anche noi abbiamo dei familiari e stiamo affrontando situazioni difficili. Lo dico per tutti, tutti noi abbiamo familiari e stiamo compiendo sforzi enormi, abbiamo molto in gioco. Chiediamo rispetto, perché ci è stato negato un rigore chiarissimo”. Queste parole rievocano le dichiarazioni commosse di de Burgos Bengoechea prima della finale della Coppa del Re, in cui il basco, visibilmente emozionato, parlava degli attacchi che subiscono gli arbitri, citando un episodio in cui suo figlio viene deriso a scuola con l’accusa di “essere un ladro”.
Secondo quanto riportato da MD, nel loro comunicato, gli arbitri professionisti intendono non solo sostenere l’arbitro, ma anche criticare le affermazioni di José Bordalás. Rimane da confermare se il gruppo presenterà anche una denuncia alla RFEF, ritenendo che tali commenti possano ledere la dignità della categoria arbitrale.
In caso di attuazione di tali misure, si avvierà una procedura straordinaria che potrebbe concludersi con delle sanzioni. Se ciò si verificasse, José Bordalás potrebbe affrontare una sospensione minima di quattro partite, come indicato nell’articolo 106 del Codice Disciplinare. Secondo tale normativa, per allenatori, calciatori, preparatori atletici, medici e personale addetto, le sanzioni variano da un minimo di quattro a un massimo di dodici incontri di stop, oltre a una multa che può oscillare tra 601 a 3.005,06 euro.

