Joan Garcia è stato vittima di un gol, quello che il Barça di Flick spesso subisce in situazioni uno contro uno. Questa volta, però, non si è verificato alcun miracolo, ma ha avuto un momento di salvataggio come difensore di supporto su Baena in un’altra occasione.
Koundé ha tentato di dare maggiore pienezza alla corsia destra affiancando Lamine, ma è riuscito a essere incisivo solo in rare circostanze.
Cubarsí è stato imprudente, compiendo un errore con un passaggio all’indietro mal eseguito con la testa che ha quasi portato a un gol avversario.
Gerard Martín ha ricevuto fiducia da Flick come difensore centrale sinistro e ha mostrato un buon rendimento fino all’ultima azione del primo tempo, quando è stato costretto a fermare la rapida incursione di Simeone, commettendo un fallo che lo ha lasciato con un cartellino.
Balde ha avviato molte azioni, ma non è riuscito a concluderle con successo.
Eric Garcia è tornato a giocare come mediano, a causa dell’assenza di De Jong, mentre Casadó rimaneva in panchina. Ha vissuto una partita caratterizzata da continui andirivieni.
Pedri ha offerto un passaggio pregevole a Raphinha per il gol del pareggio, mostrando anche altre belle giocate che il Barça aveva trascurato nelle ultime settimane.
Dani Olmo ha fatto la sua comparsa nella zona offensiva con una certa intelligenza, sebbene non fosse molto presente in campo. Ha anche guadagnato un fallo di rigore quando Barrios ha commesso un errore, che Lewandowski, però, ha sprecato. Nella fase di pressing, non è stato particolarmente efficace.
Lamine Yamal si è dimostrato maggiormente coinvolto nella partita anziché brillante. Tuttavia, ha realizzato un assist straordinario, quasi un gol, ma Lewandowski non è riuscito a concretizzarlo, visto che Oblak ha intervenuto.
Lewandowski è risultato penalizzato per vari motivi durante l’incontro.
Il rigore colpì la traversa e, subito dopo, Oblak negò la gioia di rifarsi con un colpo di testa perfetto da parte del numero 9 polacco. Raphinha si mostrò brillante, effettuando ripetuti movimenti in profondità; in uno di questi, superò Oblak con un dribbling e realizzò il gol del pareggio, 1-1, festeggiando mentre si indicava il simbolo sulla maglia, come un vero capitano.

